Il caso ente montano: la presidente decisa

«Continuo il lavoro»

«Continuo, ma non ho l’Attak sulla cadrega». Chi si aspettava un periodo di ripensamento se non l’apertura di una crisi che avrebbe portato alle dimissioni è destinato a rimanere deluso. Nel breve periodo non cambia niente per il direttivo di Comunità Montana, almeno secondo le parole della presidente Cinzia Capelli, dopo lo scoppio del “caso Giuseppe Guanella”. Il sindaco di Campodolcino ha annunciato l’intenzione di lasciare la maggioranza di Comunità Montana e costituire un gruppo autonomo. In minoranza.

Attualmente sei sindaci appoggiano il direttivo (Villa di Chiavenna, Madesimo, Gordona, Prata Camportaccio, Samolaco e Novate Mezzola), cinque sono all’opposizione ormai da un anno (Verceia, Chiavenna, Piuro, Mese e San Giacomo Filippo) e ora nasce un terzo gruppo. Con una posizione ancora da scoprire, visto che il sindaco Guanella è irrintracciabile, e a quanto pare indisponibile a parlare con la stampa, ormai da due giorni. Non sarà la prossima assemblea dell’ente a determinare eventuali ribaltoni. In programma c’è il voto sul bilancio consuntivo, ma da questo punto di vista Guanella avrebbe già garantito il voto favorevole. Poi arriverà giugno e il voto a Villa di Chiavenna, dove si profila uno scontro tra il sindaco Massimiliano Tam e l’ex primo cittadino Silvana Snider. In caso di vittoria di quest’ultima la sfiducia nell’attuale direttivo sarebbe implicita, vista la vicinanza all’opposizione capeggiata da Flavio Oregioni.

«Non mi risulta che ci siano comunicazioni ufficiali del sindaco Guanella – commenta il presidente Capelli – quindi prendo atto della situazione al momento e attendo i prossimi sviluppi. Con il mio direttivo continuo nel servizio per il bene della Valchiavenna e della Valtellina con la grande serenità di chi non ha l’Attak sulla cadrega».