Cronaca / Lecco città
Lunedì 10 Luglio 2017
Il business ripetizioni
si batte con i recuperi
Le lezioni private sono costose e spesso in nero, l’istituto Badoni organizza corsi estivi per gli studenti. Al posto dei voucher da oggi esiste un nuovo strumento
Lezioni private: un mercato da grandi numeri soprattutto nel periodo estivo. Un mercato quasi totalmente in nero, con docenti, spesso in pensione. Per almeno una decina di ore, il prezzo medio sempre secondo Fondazione Einaudi è di 31 euro all’ora tra greco, latino, matematica e inglese. Scendiamo con più prudenza a 25 euro, supponendo che oltre ai docenti si prestino a fare le ripetizioni anche i meno costosi studenti universitari, ed il giro è notevole, considerato che in provincia di Lecco sono attorno ai 1.400 gli studenti con almeno un debito.
Mettiamo che in media in mille andranno a lezioni private, con la formula delle dieci ore ciascuno, a 25 euro a lezione, ed il risultato è di 250 mila euro. Ed anche se solo fosse la metà sarebbe comunque una somma record da evasione fiscale, in due mesi, ovvero luglio e agosto, in attesa delle prove di inizio settembre.
Per essere in regola i docenti dovrebbero aprire una partita iva, gli adempimenti però rischiano di erodere buona parte del ricavato, e così continuano ad evadere.
Lezioni private che nel lecchese stanno subendo però un taglio drastico. All’istituto Badoni, il preside Angelo De Battista, già da alcuni anni ha introdotto una serie di corsi e sostegni agli studenti con qualche difficoltà durante l’anno scolastico, e ha scelto di organizzare gli esami di recupero, ovvero le prove per saldare i debiti a luglio, così da non dover aspettare settembre. Prove in corso in questo periodo, e che entro metà mese saranno concluse.
«L’idea dell’istituto Badoni è ottima per tagliare il mercato delle lezioni private, spesso in nero. Inoltre da questa mattina sarà attivo il “Libretto famiglia”, il nuovo sistema per pagare prestazioni occasionali dai lavori domestici alle lezioni private», dice Wolfango Pirelli, segretario generale della Cgil.
Perché il vero problema non sono le lezioni, ma il fatto che salvo rari casi, tutto avvenga evadendo il fisco, con un tacito accordo tra le parti.
Il “Libretto famiglia”, sostituisce i voucher e serve per pagare prestazioni occasionali di baby- sitter, badanti, lavoretti domestici e lezioni private. Con la possibilità per prestatori e utilizzatori di iscriversi sulla piattaforma dell’Inps. I consulenti del lavoro hanno messo a punto una guida sul Libretto spiegando che si prevede un pagamento di 10 euro lordi l’ora, 8 euro netti al lavoratore e 2 per pagare contributi Inps e Inail. Si possono pagare in questo modo al massimo 280 ore l’anno per un importo top di 2.500 euro allo stesso prestatore. In totale ogni utilizzatore può usare questo strumento per un massimo di 5 mila euro l’anno, ed ogni lavoratore può incassare al massimo con queste prestazioni occasionali 5 mila euro.
C’è da scommettere che i prof non accetteranno 10 euro lordi all’ora, e che le famiglie pur di evitare la bocciatura dei propri figli continueranno a pagare in nero, coi soldi in una busta consegnata direttamente a mano al docente, così da non lasciare nessuna traccia.
«Le scuole fanno dei loro corsi di recupero, molte famiglie mandano i loro figli a lezioni private - prosegue Pirelli -. Lezioni che costano e che il più delle volte non vengono dichiarate. Ci auguriamo che il “Libretto famiglia” possa essere la svolta».
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