Il boato, una nuvola di fumo. E la frana

La strada per Poschiavo chiusa 22 ore

L’allarmeLo smottamento venerdì sera sulla cantonale: pietre e terra caduti sull’asfalto

C’è chi ha usato il trenino, chi le barche per attraversare il lago. Via libera alle auto ieri sera

Valposchiavo

È rimasta chiusa al traffico per quasi ventidue ore la strada cantonale 29 del Bernina, nel tratto tra Miralago e Le Prese, in Valposchiavo.

Venerdì sera, alle 20,30, una frana ha invaso la carreggiata dove la strada corre lungo il lago di Poschiavo. Un forte boato e una nuvola di fumo hanno accompagnato la caduta di detriti rocciosi nella zona in cui, da alcune settimane, è tornato attivo il cantiere che da cinque anni, nei periodi primaverili ed estivi, è aperto per il rifacimento dei ponti della Scalascia, che sostengono la strada. Fortunatamente in quel momento non c’erano veicoli in attesa al semaforo che regola il senso unico alternato e la frana ha causato solo disagi, seppur significativi, e danni materiali.

I problemi nei collegamenti

Il guardrail è stato divelto e il fondo stradale danneggiato, ma la struttura dei ponti ha retto il peso dei detriti, che non sono arrivati a intaccare i binari e la linea elettrica della Ferrovia retica, che si trova qualche metro più in basso.

Al momento della frana, i treni avevano già smesso di circolare e così venerdì sera molti poschiavini hanno percorso a piedi il sentiero ciclo pedonale che costeggia il lago per tornare a casa. Ieri mattina è però tornata a funzionare regolarmente anche la tratta ferroviaria, rendendo di fatto il trenino rosso l’unico mezzo di collegamento utilizzabile per il transito dalla Valtellina e dal comune di Brusio verso Poschiavo e l’Engadina.

Le vie alternative

In alternativa qualcuno ha scelto di percorrere parecchi chilometri, affrontando sia il passo del Maloja, dalla Val Bregaglia, che quello del Bernina. Altri hanno pensato di ricorrere alle imbarcazioni di solito usate per le escursioni o la pesca sul lago. Sia il battello Sassalbo che le barche dei privati hanno fatto più volte la spola tra Miralago e la zona del porto di Le Prese per il trasporto di merci e persone.

Seppur già dalle prime luci ieri all’alba fossero entrati in funzione i mezzi per lo sgombero dei detriti e il ripristino della viabilità, dopo il sopralluogo a mezzogiorno era stata disposta la chiusura a tempo indeterminato della strada. Secondo diverse testimonianze, dopo il primo e più significativo smottamento, dalla montagna avevano infatti continuato a staccarsi detriti anche nella notte.

Ma dopo le valutazioni di un geologo e gli interventi per la messa in sicurezza della costa nel pomeriggio di ieri, alle 18 la strada è stata riaperta.

Salvo altri smottamenti, dunque, domani non dovrebbero esserci particolari disagi per i frontalieri, che torneranno alle proprie occupazioni nel giorno della festa dei lavoratori, che - celebrata da soli 11 cantoni- nei Grigioni non è inserita nell’elenco dei giorni festivi.

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