
Cronaca / Lecco città
Venerdì 23 Dicembre 2016
Il bimbo non era figlio loro
Dal giudice il 25 gennaio
Dichiarato adottabile: un vigile e la moglie accusati di sottrazione di minore
Il piccolo era figlio di una conoscente africana, che l’avrebbe loro affidato
Avrebbero fatto “passare” un neonato adottato all’estero per loro figlio. La donna è straniera, all’anagrafe avrebbero dichiarato che il bambino con il quale erano rientrati in Italia era nato nel villaggio d’origine.
Non era vero niente, almeno stando alle risultanze di una delicata indagine portata a conclusione pochi giorni fa dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Lecco.
Compariranno davanti al giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Lecco Paolo Salvatore il prossimo 25 gennaio prossimo un vigile che lavora in un Comune dell’hinterland lecchese e vive in un paese vicino e la moglie, indagati per l’ipotesi di reato di sottrazione di minore e false attestazioni a pubblico ufficiale.
All’Anagrafe del Comune di residenza, la coppia, sposata da anni e senza figli, aveva dichiarato che quel batuffolo dolcissimo rientrato con loro in aereo era loro figlio e così l’avevano registrato.
Cosa sia stato a dare il via alle indagini è solo ipotizzabile: parrebbe logico supporre che, non essendo stato un piano premeditato, almeno stando alle risultanze investigative, qualcuno abbia trovato strano che la donna avesse partorito un figlio senza aver dato segni di gravidanza nei mesi precedenti. Tanto più che la donna non sarebbe nemmeno più giovanissima, decisamente fuori dall’età fertile.
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