Il 1943 della Sinigaglia conquista Lecco e il Sociale

Emozionate e coinvolgente lavoro teatrale: quanta attualità in quelle lettere dei detenuti al periodo della guerra mondiale

e.ceriani

LECCO - La ricognizione sulle "Epoche straordinarie" di Atir Teatro e Serena Sinigaglia comincia gettando un ponte fra il 1943 e i nostri giorni, i nostri problemi. Al punto che la lettera di un diciannovenne, Giacomo Ulivi, fucilato nel 1944, sembra scritta oggi, composta con le parole della regista che la legge. E prima ancora che sia finita siamo convinti che quelle parole, quella retorica fatta di slanci ideali e di concretezza, sia l’epilogo dello spettacolo. Una chiusa per dire che anche oggi lo sguardo sul domani dei giovani è lo stesso di chi aveva vent’anni - ventidue, diciannove, ventisette - settant’anni fa. E aspettava in una cella di morire da condannato a morte. L’epilogo invece è arrivato un attimo dopo la lettera, sulla musica di "Bella ciao", alla vigilia del 25 aprile, evocato in più occasioni. Ed è stato uno dei momenti più belli dello spettacolo del Sociale. La recensione dello spettacolo sull'edizione del quotidiano La Provincia di Lecco in edicola giovedì 26 aprile 2012.

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Giovedì 26 Aprile 2012

Il 1943 della Sinigaglia conquista Lecco e il Sociale

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