Cronaca / Lecco città
Domenica 08 Novembre 2015
I tabaccai protestano: “Scemi non siamo”
Ai trecento lecchesi del settore non è piaciuta la pubblicità ”offensiva” del ministero della Salute. Così Nino Frassica apostrofa chi fuma: «Non è corretto». Una cartolina da firmare e da mandare alla Lorenzin
“Scemi non siamo”. La risposta dei tabaccai lecchesi, e italiani, alla pubblicità provocatoria, radiofonica e non solo, anti tabagismo che vede protagonista il noto comico Nino Frassica, è netta.
Tanto che anche a Lecco, come nel resto d’Italia, è partita la campagna “Scemo non sono” che prevede in tutte le tabaccherie la distribuzione di una cartolina destinata ai fumatori dove è riportata la scritta “Non sono scemo” scritta su una lavagna da un bambino. E, sul retro, l’invito a firmare per questa campagna che pretende rispetto per chi fa questa scelta. La cartolina, timbrata dai tabaccai, sarà poi indirizzata dalla Fit stessa al ministro della Salute Lorenzin.
Ma com’è nato questo bailamme? Ai circa trecento tabaccai lecchesi, parte del popolo di 48mila tabaccai italiani, non è piaciuta la frase che, in questo spot finanziato dal ministero della Salute, Frassica pronuncia appena vede un giovane che fuma: “Ma che sei scemo?”. Domanda rincarata dalla successiva affermazione“Chi fuma è scemo”. Così la Fit, federazione italiana tabaccai, scende in campo per difendere non tanto il proprio “business”, quanto per rivendicare la libertà di poter fumare senza essere tacciati di “scemenza”. «Il fatto di vendere sigarette ai minorenni è un falso problema – spiega la delegata Fit per la provincia di Lecco Fulvia Nava con tabaccheria in corso Martiri – Nessuno di noi vende sigarette ai minori né li incoraggia a fumare. È come se, viste le ultime novità sulla carne rossa, una persona adulta si senta dire che è scemo perché addenta un salame. E poi è il ministero che ti dà dello scemo… Non va bene questo modo di fare pubblicità».
Senza contare che con una mano lo Stato ti coccola se consumi tabacco e con l’altra ti dà uno schiaffone: «Lo stato incassa 14 miliardi dalle sigarette – taglia corto Nava - Un ministero incassa, l’altro ti dà contro. Hanno ragione forse tutti e due, ma c’è modo e modo di dire le cose. È questa campagna, nella maniera in cui è stata impostata, ad essere “scema”».
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