I superstiti della Concordia
«Ci sentiamo presi in giro»
Parlano i lecchesi che un mese fa sono sopravvissuti al naufragio sull'isola del Giglio
OLIVETO LARIO «Riguardando le immagini di quella sera mi viene la pelle d'oca. Il ricordo è ancora vivo, come se fosse ieri. Le urla. La confusione. La paura di non tornare a casa. Ho visto i nuovi video che stanno passando in televisione in questi giorni: mi sento presa in giro». Sabrina Cantoni, casa a Oliveto Lario, dipendente alla casa di riposo di Bellagio, un mese fa era sulla nave da crociera Concordia. Era col figlio Marco e col compagno Fabrizio Gilardoni di Civenna, titolare del bar Breva di Onno a Oliveto Lario.
Stavano trascorrendo un periodo di vacanza tra Marsiglia, Barcellona, Palma di Maiorca, Cagliari, Palermo e Civitavecchia. Una crociera che avevano programmato da tempo. Il giorno prima Sabrina Cantoni aveva festeggiato i suoi 41 anni.
«Siamo sconcertati. Mi sento beffata da quel "Vabbuò" che Francesco Schettino dice in un video, come se non si fosse accorto ancora del pericolo, del rischio che stavamo correndo».
il servizio su "La Provincia di Lecco" in edicola questa mattina
© RIPRODUZIONE RISERVATA