I risultati di tre perizie faranno luce
sulla tragica morte di Luisa Spreafico

La donna era stata investita lo scorso 24 giugno sulla strada provinciale per Colle Brianza, in corrispondenza della curva sotto l’ex scuola dell’infanzia Bambina Spreafico, da tempo chiusa. La malgratese stava camminando sul ciglio della strada quando era stata violentemente urtata da un mezzo in transito

Saranno le risultanze di tre perizie – disposte dal magistrato di turno al momento dei fatti, il sostituto procuratore della Repubblica di Lecco Chiara Stoppioni - a far luce sulla morte di Luisa Spreafico, la pensionata di 69 residente a Malgrate morta il giorno dopo essere stata investita da un’automobile mentre raggiungeva a piedi la frazione di Bartesate (dove la famiglia possiede una seconda casa) dal mercato di Galbiate.

Innanzitutto, l’autopsia, eseguita una settimana dopo l’accaduto nella morgue dell’ospedale Manzoni di Lecco dal perito nominato dal pm, un anatomopatologo del Dipartimento di medicina legale e Scienze forensi dell’Università di Pavia: gli accertamenti dovranno rilevare, tra le altre cose, se il ritardo nella richiesta di soccorso dopo l’incidente abbia avuto un ruolo determinante nell’evento morte. La perizia cinematica, che dovrà ricostruire la dinamica dell’accaduto. L’esame dei telefoni cellulari della donna di 62 anni, residente a Ello, indagata per l’accaduto, e del marito, apparecchi entrambi sequestrati, per capire se ci sia stato uno scambio di telefonate e a che ora sia avvenuto.

Tra gli aspetti da accertare (e che potranno eventualmente assumere rilevanza nel procedimento a carico dell’automobilista, indagata per l’ipotesi di reato di omicidio stradale aggravato dalla fuga), la collocazione del pedone, che - secondo il Codice della strada - ha l’obbligo di camminare in senso opposto a quello dei veicoli, quindi sul margine sinistro sulle strade senza marciapiedi, poste fuori dai centri abitati e a due sensi di marcia.

Le conclusioni dovranno essere depositate – a meno di proroghe – verso la fine di settembre, dopo di che il pm tirerà le sue conclusioni. Se il quadro investigativo, a suo parere, sarà chiaro, potrebbe chiedere il giudizio immediato, con l’apertura del processo in breve tempo. Una contromossa della difesa – l’indagata è difesa di fiducia dall’avvocato Luca Marsigli del Foro di Lecco – potrebbe essere la scelta di chiedere un rito alternativo, per poter beneficiare di sconti di pena in caso di condanna.

L’incidente stradale costato la vita a Luisa Spreafico risale alla mattina dello scorso 24 giugno. La donna era stata investita sulla strada provinciale per Colle Brianza, in corrispondenza della curva sotto l’ex scuola dell’infanzia Bambina Spreafico, da tempo chiusa. La malgratese stava camminando sul ciglio della strada quando era stata violentemente urtata da un mezzo in transito. La persona al volante non si era fermata a prestarle soccorso. La donna nell’urto era finita oltre il guardrail, con la sola borsa rimasta a lato strada.

Sarebbe rimasta riversa per terra per diversi minuti, prima che scattasse l’allarme. A lanciarlo – questo secondo la ricostruzione degli agenti della Polizia locale di Galbiate, che hanno indagato sulla vicenda in collaborazione con i carabinieri della Compagnia di Lecco – il marito della donna investitrice, che aveva raggiunto il punto dell’impatto insieme alla consorte dopo essere stato informato dell’accaduto. All’arrivo dei sanitari, alle 10.50, la malgratese era stata trovata in arresto cardiaco.

Trasferita d’urgenza all’ospedale di Lecco mentre ancora erano in corso le manovre rianimatorie, Spreafico era stata operata alla testa nel corso del pomeriggio. Traumi gravissimi, che non le hanno lasciato scampo, con la morte sopraggiunta 24 ore dopo.

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