I lecchesi e le vacanze: prenotazioni in calo

I lecchesi, come gli altri italiani, continuano a viaggiare, anche se meno rispetto agli ultimi mesi. Il turismo outgoing, infatti, non solo a livello locale, da dopo Pasqua sta subendo un calo, in particolare a partire dal mese di maggio.

Non si tratta di un arresto, ma di un rallentamento riscontrato da diversi operatori del settore viaggi, tra agenzie e tour operator. Se per quanto riguarda l’incoming, tra Lecco e Como è evidente lo stato di overtourism, le partenze sono di meno. «Fino al mese di aprile tutto andava bene – osserva Bruno Gaddi, alla guida del Gruppo Agenzie di Viaggio di Confcommercio Lecco e titolare della società Enterprise Srl (Earth Viaggi) di Lecco – Con l’arrivo dei mesi di maggio e di giugno, però, la tendenza è quello di una flessione sul mercato, soprattutto per quanto riguarda i viaggi a breve e medio raggio. L’ho riscontrato io, ma anche gli altri colleghi».

Nulla di allarmante, secondo il tour operator lecchese, anche se quest’anno anche i “ritardatari” delle prenotazioni sembrano essere… in ritardo. «Di solito, chi prenota all’ultimo lo fa comunque nel mese di giugno, a volte sino all’inizio del mese di luglio – commenta Gaddi – Speriamo quindi che nei prossimi 50 giorni ci sia una ripresa. Al momento, non possiamo certo parlare di una perdita, a livello globale, perché nei mesi di marzo e di aprile i viaggi sono andati molto bene e, anzi, c’era stato un innalzamento, che quindi va a compensare questa frenata, che riguarda tutta l’Italia. Il turismo, comunque, è diventato una materia difficilmente comprensibile perfino per noi addetti ai lavori».

Il calo del turismo non può essere attribuito a una singola causa, ma piuttosto a un intreccio di fattori che hanno influenzato negativamente il settore. L’evoluzione tecnologica e l’aumento dell’uso di piattaforme di prenotazione online hanno anche modificato il modo in cui i consumatori pianificano e prenotano i viaggi, introducendo più concorrenza e trasparenza nel mercato, ma anche una certa volatilità nella domanda. Allo stesso tempo, l’incremento delle prenotazioni last minute ha reso più difficile per gli operatori del settore prevedere i flussi turistici, complicando la gestione delle risorse. «Sono tanti i fattori che influenzano le scelte dei lecchesi e, in generale, dei viaggiatori – prosegue Gaddi – Diciamo che i soggiorni mare e i last minute stanno avendo qualche difficoltà, a causa dei costi più alti; il turismo leisure sta avendo un calo, perché tanti sono spinti al fai da te, prendono macchine a noleggio, case in affitto».

Inoltre, un’altra questione molto rilevante, è costituita dal fatto che, i costi e le tariffe per l’utilizzo degli stabilimenti balneari in Italia, sono giunti ad un livello molto elevato, ovvero fino al costo medio di 27-28 euro al giorno. «Per quanto riguarda invece i viaggi a lungo raggio - chiosa il ceo di Enterprise Srl - i viaggi-avventura, quelli relativi a cultura e natura, avendo bisogno di una maggiore organizzazione, anche in termini di tempo, vengono sempre più richiesti, affidandosi ad agenzie e tour operator. Attendiamo i prossimi giorni per le prenotazioni».

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