I lecchesi si preparano al Capodanno
orfani della festa in piazza

Nelle interviste raccolte in città dal nostro cronista numerosi appelli di speranza per un nuovo anno di pace e serenità

Un 2025 di pace e serenità. I lecchesi si augurano questo per le loro vite e per quelle di tutti i cittadini del mondo. Nessun pensiero, una volta tanto, per soldi e carriera. Rammarico, però, per la mancata festa in piazza, che era diventata una tradizione lecchese. A partire dai più giovani, i più “colpiti” dalla decisione del Comune. Simone Mazzoleni già da ieri è a Ponte in Valtellina per la traversata dell’Aprica sugli sci: «Certo, la decisione del Comune ci ha un po’ spiazzati, ma alla fine io e altri tre amici ci siamo organizzati, sci in spalla e ci divertiremo comunque. Alla fine non credo saremmo andati in piazza, ma la mancanza della festa ci ha un po’ spiazzati. Detto questo, mi auguro un Capodanno e un 2025 di serenità per tutti nel mondo». Anche Luca Rizza, altro giovane, è stato un po’ spiazzato dalla decisione di sospendere ogni festeggiamento “pubblico” in piazza: «Sarebbe stato bello, come avveniva ogni anno, trovarsi a festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo tutti insieme in piazza. Ma va bene così: passerò San Silvestro in una casa di amici e passerà bene lo stesso. Cosa mi auguro per il 2025? Che sia un anno migliore del 2024. Questo basterebbe».

Marcelo Cardenas, giovane immigrato dalla Colombia, è assolutamente tradizionalista: «Passiamolo in famiglia. Con i genitori, i fratelli. E qualche amico. Che sia l’occasione per riunire la famiglia e stare tutti insieme. E che dio ci doni la possibilità di stare così, tutti insieme, tanti altri anni. Questo è anche il mio augurio almeno per il 2025». Mario Carenini, che è anch’egli un giovane uomo, ha ovviato brillantemente all’assenza di feste in piazza: «Me ne vado a Carate Brianza in discoteca con amici e festeggerò lì, in questo modo, il passaggio al nuovo anno. Non mi fascio la testa, insomma. E per me il 2025 deve essere il più sereno possibile. Sarebbe già una grande cosa se portasse a tutti un po’ più di serenità, non crede? La festa in piazza? Ma sì, sarebbe stato bello ci fosse, ma non è poi un grande problema».

Certo, l’assenza di feste in piazza non colpisce i più anziani che, comunque, difficilmente si sarebbero recati nel “salotto buono”, ma freddo, di Lecco per festeggiare l’avvento del nuovo anno. Così è per il presidente di Assoarma e dei Finanzieri in Congedo Filippo “Pippo” Di Lelio: «Lo passerò con tutti i miei famigliari, figli e nipoti. Sarà una festa molto calda e famigliare, insomma, per me. Non avevo velleità di festeggiamenti particolari, se non questi. E per il 2025 mi auguro davvero la pace nel mondo. Ce ne sarebbe tanto bisogno». Anche l’amico Fulvio Corti è convinto che questo sia l’unico “dono” da chiedere all’anno che arriva: «Esattamente. La pace nel mondo è l’unica cosa che conterebbe ritrovare. Un po’ dappertutto. Per il resto io San Silvestro me lo passerò tranquillamente con i miei famigliari, figlia, moglie, tutti insieme a casa. È il modo migliore per passare queste festività in attesa dell’Anno Nuovo».

Di cenone, veglione, o quant’altro, pochi vogliono parlare. C’è forse più sobrietà quest’anno, in attesa dell’Anno Nuovo, nella consapevolezza, che rimbalza dalle terribili immagini diffuse dalla televisione, che non tutti saranno fortunati come i lecchesi, quest’anno. E i lecchesi di sensibilità verso gli altri ne hanno sempre dimostrata tanta. Anche nel 2024 che se ne va.

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