Cronaca / Merate e Casatese
Venerdì 05 Settembre 2014
I lavoratori della Galbusera
Salvi per un mese, ma dopo?
Accordo tra azienda e sindacati dopo la trattativa-maratona
Sino al 30 settembre i dipendenti resteranno: agitazione sospesa
Almeno per un mese ancora i lavoratori dei comparti produttivi della Galbusera sono salvi. Dopo un’intera giornata di trattative tra i sindacati e la direzione della società si è giunti ad un accordo temporaneo che prevede la permanenza alle dipendenze della Galbusera Formaggi fino al 30 di settembre.
La trattativa è proseguita anche ieri mattina e una quota consistente dei dipendenti, ben diciotto di loro su ventiquattro che erano in “agitazione” con il presidio davanti alla sede di via San Michele Arcangelo, hanno accettato l’accordo. Questo comporta il pagamento in due tranche di una parte dei soldi arretrati, ferie e permessi, la prima arriverà il 10 di settembre, la seconda verso la fine del mese.
Protesta sospesa
Di conseguenza i dipendenti hanno deciso di sospendere la protesta davanti ai capannoni, hanno tolto il gazebo e i cartelli e sono tornati a casa. Per tre settimane non protesteranno più, almeno questa è l’intenzione di massima, in attesa di uno sblocco della situazione occupazionale. «Questo è l’accordo di massima, i lavoratori sospendono l’agitazione, restano assunti fino a fine mese e vengono pagati gli arretrati – spiega Stefania Sorrentino della Filcams Cgil – e devo dire che la trattativa, seppure non semplice, è andata bene. Sedute al tavolo c’erano persone che sapevano quello di cui parlavano».
Si tratta ovviamente di una situazione transitoria ed in evoluzione, in attesa dell’ingresso di nuovi soci, di un affitto di ramo d’azienda o di una vendita o una partenership per i reparti produttivi, sia dei formaggi che del burrificio. E’ questa la prospettiva illustrata dalla proprietà, che vorrebbe dire per i lavoratori l’assunzione e la prosecuzione dell’attività lavorativa:
«Non vedono un soldo»
«In questo momento non so dire se diventerà realtà o no – dice Sorrentino – spero proprio di si anche se non posso dire di essere molto ottimista, vista l’esperienza degli anni passati in altre situazioni». Diversa invece la questione della cassa integrazione in deroga, scaduta a fine agosto. I dipendenti non vedono un soldo da mesi, praticamente dall’inizio dell’anno, e questo perché la Regione non approva i decreti che la rifinanziano per lungaggini burocratiche ed anche per scarsità di fondi.
Per alcuni dipendenti questa situazione è diversa, perché piuttosto che aspettare hanno cercato e trovato altri lavori e non hanno accettato l’accordo.
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