Napolitano ha spiazzato tutti con una proposta saggia. Ha coinvolto alcuni rappresentanti del mondo politico, economico, per cercare di trovare una soluzione a portare avanti riforme necessarie al Paese Italia, che devono essere condivise da tutti se vogliamo uscire dalla palude fangosa. Oltre alla riforma elettorale e alla necessaria e super urgente riforma del lavoro, bisognerà istituire una riforma per dare speranza. Dare fiducia, aspettative nuove al mondo imprenditoriale italiano, non farlo fuggire all'estero. Una Nazione priva di speranza e voglia di investire sul futuro non può andare avanti, pertanto cari saggi fate una proposta concreta e fate presto.
Claudio Ferretti
Le proposte arriveranno, ma chissà se accolte, in toto o in parte, dai partiti. Le obiezioni fioccano, e si debbono a calcoli piccini. Di bottega. Manca, come sempre, il respiro lungo, la capacità di visione, il traguardarsi su un orizzonte d'interesse generale. In sostanza, il senso dello Stato. Se ci fosse il senso dello Stato, non saremmo in queste condizioni, costretti a continue supplenze tecniche, salvo poi prendere le distanze dai tecnici se la convenienza elettorale (il richiamo populista) lo suggerisce. Napolitano ha individuato una strada già collaudata altrove, cioè in Olanda. Anche là, due anni fa, arrancavano in un guado come il nostro e ne sono venuti fuori grazie a una decantazione simile a quella escogitata dal presidente della Repubblica. È vero che, oltre a dare praticabili ipotesi di lavoro politico-istituzionale, bisogna dare ai cittadini una ragionevole speranza. Ma fin che non brillerà un minimo di concordia, appare vietato indulgere all'ottimismo.
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