Cronaca / Morbegno e bassa valle
Martedì 15 Aprile 2014
I cacciatori chiedono più zone
E un poligono di tiro al Tartano
L’assemblea del comprensorio punta il dito contro la chiusura della Val di Mello - Marchesini: «L’ampliamento delle aree diminuirebbe la pressione venatoria»
Non solo caccia nell’assemblea del comprensorio alpino di Morbegno che si è riunita sabato al centro zootecnico. Poco più di 60 cacciatori si sono incontrati per ascoltare la relazione sull’attività venatoria del 2013 del presidente del comitato Enrico Marchesini, ma lo spazio maggiore è stato riservato ai progetti per il futuro: «Per innovare – ha detto Marchesini- e crescere, che sono gli obiettivi del comitato».
Poche battute sull’andamento della stagione, complessivamente positiva per le diverse specialità di caccia, e spazio a nuove iniziative: «Abbiamo fondi a disposizione grazie a diverse economie – ha detto Enrico Marchesini – e le nostre proposte sono un concorso fotografico sulla fauna nel suo ambiente naturale rivolto ai nostri associati, un concorso aperto ai ragazzi delle scuole medie del mandamento e la creazione di una biblio-videoteca di settore accessibile a tutti i cacciatori».
Di più stretta attinenza con l’attività venatoria sono stati i riferimenti all’aggiornamento del piano faunistico: «Stiamo collaborando con la Provincia – ha detto Marchesini – e abbiamo già preso parte alla prima riunione di Vas per il nuovo piano, illustrando le nostre richieste che possono essere riassunte nella previsione di nuove zone di caccia in particolare per la tipica alpina e in parte anche per la lepre. La richiesta è legata all’osservazione delle conseguenze di una limitazione degli spazi di caccia, avvenuta con la chiusura della Val di Mello, che ha evidenziato una pressione venatoria dannosa. L’ampliamento delle zone cacciabili servirebbe ad alleviare tale pressione».
Tra le proposte, per ora solo abbozzate, c’è anche quella della creazione di un poligono di tiro in Bassa Valle, che potrebbe trovare spazio nell’area del Tartano, e di collocare nel fondovalle colture a perdere (di mais ad esempio) per creare l’habitat naturale degli animali.n
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