Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 04 Luglio 2013
Grosio, capretta aggredita
da due cani nel Parco
La denuncia dell’allevatore Remo Ricetti «È vietato lasciarli liberi , il padrone si faccia avanti»
Intanto l’ovino gravemente ferito non avrebbe potuto più camminare ed è stato abbattuto
Braccata, inseguita col fiato sul collo per oltre un chilometro, terrorizzata ed infine terribilmente azzannata da due cani inferociti che le hanno provocato ferite talmente profonde da provocarne il decesso dopo lunghi giorni di sofferenza. È la drammatica fine di una capra di Frontale.
Il proprietario, Remo Ricetti,di Frontale, ex portiere della locale formazione di calcio, dipendente del Morelli, con l’hobby dell’allevamento della razza frontalasca, come ogni anno aveva portato le sue capre nel recito della località La Plata, a 1.400 metri, appena sopra l’abitato di Frontale, sulla strada che conduce all’acquedotto di Boero. Lì c’è una stalla con un recinto alto un metro e trenta centimetri per proteggere le capre. L’esemplare ferito mortalmente era una delle 18 capre che Remo tutte le sere va a mungere. Una bella capra di 4 anni, valore di mercato 300 euro, per la quale Ricetti aveva ricevuto anche numerose offerte, ma alle quali aveva sempre risposto di no.
Quando il cane lupo ed un meticcio di grossa stazza si sono avvicinati minacciosi al recinto la capra, spaventa, ha compiuto il balzo che le è stato fatale. Una volta uscita dal recinto i cani hanno potuto inseguirla fino a morsicarla nella pate posteriore, lacerandole i muscoli. «Dai 1.400 metri di La Plata l’hanno inseguita fino ai 1.100 metri dei Turc- - spiega Ricetti -. I cani inferociti sono arrivati fino alle porte del paese. Una signora anziana che ha cercato di fermali ha dovuto desistere perché i cani hanno ringhiato minacciosi verso di lei. Quello che è accaduto è veramente assurdo perché siamo all’interno del Parco nazionale dello Stelvio e qui i cani devono essere obbligatoriamente tenuti al guinzagli». Quando l’allevatore ha ritrovato la capra ormai i danni erano ingenti.
«Le lesioni erano profonde e dopo averla disinfettata e anestetizzata ho provveduto a metterle dei punti di sutura con la collaborazione di un anziano allevatore di capre di Frontale che è molto esperto - rivela Ricetti -. Purtroppo i danni provocati dai morsi dei cani alla muscolatura erano irreparabili e la capra non riusciva più a reggersi sulle zampe, quindi è stato inevitabile doverla, a malincuore, sopprimerla». Quei due cani nessuno li aveva mai visti a Frontale e il giorno del ferimento della capra è stata vista nei dintorni una jeep nera, che ha poi caricato i cani. «Mi aspetto che il proprietario si faccia vivo e almeno mi paghi i danni - afferma Ricetti - . C’è una brutta abitudine da parte dei padroni dei cani. Appena giungono all’interno del Parco li lasciano liberi dal guinzaglio nonostante i divieti. Seguendo il loro istinto i cani o cacciano la selvaggina o infastidiscono le capre. Anche un capretto, spaventato dai cani, è precipito dalle rocce».
© RIPRODUZIONE RISERVATA