Economia / Valchiavenna
Martedì 01 Settembre 2015
Grigioni l’edilizia sopravvive
E i frontalieri sono in bilico
In futuro maggiori opportunità nella Svizzera interna
Le gru ci sono, ma attenzione: non basta per dire che il rischio di crisi sia stato scongiurato. Al termine dell’estate Arno Russi, sindacalista di Unia e presidente del Consiglio sindacale interregionale Lombardia-Sondrio-Grigioni, traccia un bilancio in chiaroscuro dell’economia di frontiera.
In questo periodo in Alta Engadina ci sono molte gru, ma non vuol dire che i problemi dell’edilizia siano risolti. «Purtroppo non è così. Si tira a campare, non ci ingannino le gru. Si lavora per le costruzioni che devono essere finite per attuare definitivamente la stranota legge sulle abitazioni secondarie. Siamo alla fine dell’estate, d’inverno vanno smontate tutte. La normativa che ha decretato il limite massimo del 20 per cento è stata reinterpretata e ha offerto, in alcuni casi, alcuni sbocchi interessanti. Ma non basta».
La questione della formazione, intanto, sembra sempre irrisolta. «La formazione resta un tasto dolente. Per quanto riguarda il tedesco, è sempre più importante in Engadina e in futuro sarà indispensabile per lavorare nella Svizzera interna, dove molti frontalieri si dovranno trasferire se il numero di cantieri diminuirà. Ai giovani della provincia di Sondrio diamo lo stesso consiglio di sempre. Bisogna studiare il tedesco».
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