Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 02 Settembre 2021
Green pass a scuola
C’è chi è rimasto a casa
Primo giorno di controlli all’ingresso, per ora nessun problema, si attende la piattaforma prima del 13
Hanno fatto i “compiti” (come sempre): le scuole valtellinesi ieri hanno risposto compatte e applicato alla lettera la norma controllando i Green pass all’ingresso a docenti e personale scolastico. Ma, senza la piattaforma ministeriale e l’accordo con l’autorità della privacy.
Qualche disguido c’è stato, ctrattandosi di un debutto, tra rallentamenti e perplessità. In primis, quella di dover controllare ogni giorno la validità del Green pass, fintanto che non sarà attiva la piattaforma. Auspicabile quanto prima per i dirigenti scolastici interpellati all’esordio dell’obbligo di certificazione verde, piattaforma che, condizionale d’obbligo, dovrebbe essere pronta per l’inizio delle lezioni il 13 settembre.
Almeno così ha promosso il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi in una videoconferenza informativa che si è tenuta martedì con oltre 8.000 presidi collegati, compresi quelli valtellinesi.
C’è stato però anche chi, docente o bidello, ha preferito fare un passo indietro: per non vaccinarsi, rinunciare allo stipendio e prendere aspettativa: «Si contano sulla dita di una mano, ma alcuni lavoratori della scuola - ha detto Antonella Turcatti, segretaria generale della Flc Cgil - si sono rivolti a noi per richiedere l’aspettativa non retribuita». Quattro o cinque persone, «tra docenti e collaboratori. Hanno fatto questa scelta, qualcuno per paura, qualcuno perché non ritiene giusta l’imposizione, presentando domanda di aspettativa. Hanno preferito rimanere a casa senza stipendio, piuttosto che sottoporsi alla vaccinazione».
Ritornando ai controlli”, più semplici nelle scuole superiori, che spesso hanno solo un ingresso. Più laboriosi - e dispendiosi in termine di collaboratori incaricati dai presidi - negli istituti compresivi che hanno più plessi: i bidelli sono pochi, con impegni maggiori in tempi di Covid come questi.
App e tablet
«Abbiamo predisposto tutti i tablet e delegato i collaboratori per il controllo quotidiano. Il primo banco di prova c’è stato ieri qui alla media Torelli, ma non è così veloce come si pensa» dice Raffaella Giana, dirigente del compresivi Paesi retici di Sondrio, che di plessi da controllare ne ha 15, essendoci anche quelli della Valmalenco. «Ad esempio l’applicazione non sempre risponde subito nel leggere il Qrcode sul Green pass cartaceo» con innegabili rallentamenti.
Situazione pressoché simile in altre realtà: «Per ora tutto nella norma - ha assicurato nella mattinata di ieri Giovanna Bruno, dirigente del polo liceale “Città di Sondrio”, con oltre 120 docenti in servizio -, un controllo che però siamo tenuti a fare ogni giorno, almeno fino al 13 settembre, nella speranza che questa piattaforma che ci è stata preannunciata sia attiva». Un conto è controllare i docenti con tempi più distesi in questi giorni di inizio settembre, quando la didattica non è ancora entrata a pieno ritmo. Un conto invece quando suonerà la campanella alle 8. «L’app che stiamo utilizzando adesso - “VerificaC19” si chiama l’applicazione ufficiale del governo - non ci dice quando il certificato ha scadenza». Mentre con la piattaforma sembrerebbe che, rilevando questo dato, il controllo non debba più essere quotidiano.
«Come primo giorno di prova è andato - il commento di Maria Rita Carmenini, preside del comprensivo 2 “Damiani” di Morbegno -. Ho delegato i collaboratori scolastici con tablet fornito dalla scuola. Faremo così ogni giorno fino all’arrivo della tanto attesa piattaforma, che può facilitare le operazioni. Ringrazio il personale docente e non per la disponibilità e la collaborazione».
Al Polo di formazione professionale Valtellina di Sondrio (Pfp, che ha anche la sede del Vallesana di Sondalo) a fare i controlli ci ha pensato il direttore Evaristo Pini in persona: «Per ora me ne occupo io personalmente, con l’app ufficiale, perché in servizio c’è in questi giorni una decina di miei collaboratori. Diverso è il discorso quando inizieranno le lezioni, anche con la sede del Vallesana. Delegherò del personale, ma ci vogliono anche le risorse per farlo».
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