Grande festa a Grosio per il ritorno
del campione d’Europa Mattia Mosconi

Il giocatore della Nazionale Under 17: «Ai bambini che vogliono diventare calciatori dico di impegnarsi sempre tanto e lavorare sodo, di non mollare nei momenti difficili e di continuare a sognare. Ora punto all’esordio in Serie A con l’Inter»

E’ tornato a casa, a Grosio, il campione d’Europa under 17 Mattia Mosconi. «E’ una sensazione meravigliosa, ancora non ci rendiamo conto di quello che abbiamo fatto pur sapendo che abbiamo scritto un pezzo di storia del calcio italiano. Mi sono arrivati tantissimi complimenti: dai miei compagni di squadra delle giovanili del Grosio con i quali siamo sempre in contatto nonostante i miei impegni a Milano al Nazionale dell’Inter Federico Di Marco - mi sono allenato una decina di volte con la prima squadra - che prima della partenza mi aveva predetto che sarei tornato vincitore. Dedico il successo alla mia famiglia per tutto il supporto che mi ha sempre dato e continua a darmi, a tutto lo staff della Nazionale , ai miei compagni di squadra».

I ricordi partono dall’ultimo atto, la vittoriosa finalissima contro il Portogallo: «Ci sentivamo come venti guerrieri, eravamo consapevoli che il nostro Paese ci stesse guardando e avremmo potuto centrare un traguardo storico. Anche in vantaggio 2-0 ci siamo caricati e incoraggiati perché sapevamo che il Portogallo in semifinale era stato capace di rimontare due reti alla Serbia e vincere. Sapevamo di non abbassare la tensione. Siamo una squadra molto unita e ci aiutiamo tutti, credo lo si veda anche dall’esterno. Come capitano parlavo ai miei compagni sia prima della partita, motivandoli sempre. Il successo è anche dei compagni che non hanno potuto essere a Cipro perché infortunati. Ho telefonato loro e glielo ho detto che la vittoria è anche loro».

Nonostante corra senza sosta per 90’, - 11 km percorsi anche nella finalissima -, è freddo nei momenti decisivi. Contro i lusitani ha servito un assist delizioso a Camarda per il terzo gol azzurro: «Non lasciamo veramente nulla al caso. Grazie alle sedute davanti al video sappiamo tutto dei nostri singoli avversari, i punti di forza ed i punti deboli. Lo staff tecnico ci informa di tutto. Sull’assist sapevo che il difensore avrebbe allargato le gambe, io dovevo solamente aspettare quel momento e fargli passare la palla in mezzo, ho guardato da un’altra parte e quando c’è stato lo spazio ho infilato il pallone per Camarda, a quel punto gli bastava spingere il pallone in rete. Abbiamo una grande intesa là davanti, ma vale per tutta la squadra. Siamo tutti connessi sul terreno di gioco. Mi sacrifico volentieri per tutti mettendo in campo tutto quello che ho dentro. Abbiamo impresso il nostro gioco anche contro il Portogallo, non ci siamo fatti intimorire del fatto che avevamo rifilato quattro gol agli inglesi contro i quali noi avevamo pareggiato».

Sarà toccata e fuga a Grosio perché ci sono ancora gli impegni di campionato con l’Inter Under 17 e Under 18:« Mi piacerebbe vincere anche con la mia squadra di club. Ovvio che dopo l’exploit degli Europei gli avversari avranno ancora più attenzioni nei miei confronti». Il presidente provinciale della Figc di Sondrio Daniele Croce ha espresso l’intenzione di premiarlo a fine mese per il successo, indicandolo anche come un punto di riferimento per i bambini che praticano calcio e sognano di diventare calciatori : «Mi fa piacere il riconoscimento, spero di poterci essere di persona. Ai bambini che vogliono diventare calciatori dico di impegnarsi sempre tanto e lavorare sodo e di non mollare nei momenti difficili e di continuare a sognare. Dopo aver coronato il sogno di vincere il Campionato Europeo ora sogno l’esordio in Serie A con l’Inter».

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