
Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 08 Agosto 2015
Grande derivazione del Giovello: c’è il via libera della Regione
L’autorizzazione alle opere è stata pubblicata sul bollettino della Regione Lombardia lunedì scorso. E ora soltanto un ricorso al Tribunale superiore della acque - un altro - potrebbe bloccare lo sfruttamento delle acque del torrente Mallero in località san Giuseppe.
La grande derivazione del Giovello si farà. L’autorizzazione alle opere è stata pubblicata sul bollettino della Regione Lombardia lunedì scorso. E ora soltanto un ricorso al Tribunale superiore della acque - un altro - potrebbe bloccare lo sfruttamento delle acque del torrente Mallero in località san Giuseppe.
Una vicenda complessa e contrastata quella della richiesta di derivazione del Giovello che si trascina da anni e che sembrava essersi chiusa nel dicembre del 2012 quando la conferenza dei servizi convocata allo Ster di Sondrio, facendo valere l’articolo 17 del piano paesaggistico regionale che impedisce la realizzazione di grandi derivazioni negli ambiti di elevata naturalità,disse di no.
Un rifiuto contro cui si è appellata la società richiedente, la Mallero Energia, che ha infatti presentato ricorso al Tribunale superiore delle acque che, di fatti, ha ribaltato il giudizio. Lo ha fatto facendo valere l’inammissibilità dei pareri contrari al progetto dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici, dalla Provincia di Sondrio e dalla Comunità montana di Sondrio «in quanto non manifestati in sede di Conferenza dei servizi» e valutando dunque che il parere della Conferenza del 3 dicembre 2013 «risulta favorevole all’unanimità alla costruzione ed esercizio dell’impianto idroelettrico».
A favore del progetto si erano infatti espressi sia il Comune di Lanzada, sia quello di Chiesa Valmalenco che aveva già siglato a suo tempo un accordo economico con la Mallero energia. Un accordo che prevedeva una compensazione pari al 2,75% del fatturato complessivo della vendita dell’energia prodotta con versamento di polizza fideiussoria per 396mila euro equivalenti all’importo presunto medio di un annualità, il versamento di un milione di euro e anche 30mila euro annui a sostegno di varie attività dell’Unione della Valmalenco.
L’autorizzazione della Regione, oltre ad essere stata pubblicata sul Burl, è stata trasmessa anche ai soggetti interessati e cioè Comuni di Chiesa Valmalenco e Lanzada, Provincia di Sondrio, Comunità montana di Sondrio, Arpa - che a sua volta aveva dato parere negativo alle opere -, all’Asl, alla Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici di Milano, alla Soprintendenza per i Beni archeologici della Lombardia e alla direzione generale Ambiente, energia e sviluppo sostenibile della Regione.
Il via libero alla realizzazione della derivazione - contro la quale si erano battuti anche gli esponenti dello Iaps (si deve a Sandro Sozzani il primo ricorso che portò al no del dicembre 2012) - non è passato inosservato a Michele Comi, guida alpina della Valmalenco tra i più strenui difensori della naturalità del corso d’acqua.
© RIPRODUZIONE RISERVATA