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Lunedì 11 Febbraio 2013
Gli "svaniscono" i contributi
L'Inps di Sondrio risolve il caso
Dopo tre anni di attesa era ormai rassegnato ad andare in pensione un anno dopo, riscattando il periodo contributivo andato perduto versando 2mila euro. Invece, la soluzione è arrivata da Sondrio
Sondrio - Dopo tre anni di attesa era ormai rassegnato ad andare in pensione un anno dopo, riscattando il periodo contributivo andato perduto versando 2mila euro.
Invece, l'Inps di Sondrio ha risolto il mistero dei contributi spariti e ha permesso al signor Carlo Faccenda di Mortara, in provincia di Pavia, di raggiungere l'agognato pensionamento dal 1 luglio di quest'anno, invece che con esborso il 1 luglio del 2014.
«Per noi è stata una notizia fantastica», spiegano soddisfatti il signor Carlo e la moglie, Iole Terza, medico impegnato per metà settimana proprio in Valtellina. «La pensione ci avrebbe permesso di cambiare radicalmente la nostra vita - raccontano -. Ora possiamo attuare i nostri progetti».
La storia del signor Faccenda inizia tre anni fa, quando reputando di essere in possesso dei requisiti necessari per accedere alla pensione avvia le pratiche. «In prima battuta a far rinviare tutto ci sono stati i cambiamenti nelle finestre di accesso, dovuti al susseguirsi delle riforme - continua il signor Carlo -. Poi, il patronato Acli, prima, e quello della Cgil, dopo, mi dicevano sempre che ballavano quattro settimane, senza le quali non completavo la mia posizione contributiva». Si trattava del periodo in cui il datore di lavoro dell'epoca aveva cambiato ragione sociale e quindi aveva effettuato il trasferimento di tutti i dipendenti da una all'altra società. Ma sul fronte dei versamenti dei contributi c'era stata una omissione, che ha interessato quasi tutti i dipendenti. «Anche all'Inps mi dicevano che non c'erano molti margini per carenza di documentazione».
Poi arriva la svolta. La signora Iole parla con una sua assistita, a sua volta aiutata dal patronato Epaca di Sondrio, e decide di esperire anche lei la stessa strada «fiduciosa che anche il nostra caso sarebbe stato risolto», aggiunge la signora.
«Ho spedito tutta la documentazione al signor Fancoli - racconta la signora Terza -. E subito ho capito che le cose sarebbero andate meglio». Il direttore dell'Epaca le dice dopo una prima visione dei documenti che il vero problema non erano le quattro settimane mancanti, ma i tre mesi di buco dal settembre a tutto dicembre del 1976. Un aspetto di cui nessuno si era accorto.
«Ho contattato l'Inps competente, quella di Vigevano - spiega Fabio Fancoli, direttore del patronato della Coldiretti -. E mi hanno spiegato che la posizione del signor Faccenda non lasciava margini per poter ricostruire una anagrafica contributiva diversa da quella già stilata». Allora Fancoli si rivolge all'Inps di Sondrio. Si rivolge all'ufficio coordinato da Michela Felappi, specializzato proprio nel rintracciare i flussi di contributi. E la pratica del signore di Mortara finisce sul tavolo di Roberto Bricalli. «È arrivato dove nessuno aveva mai guardato, vale a dire a tre mesi di contributi versati per la docenza in dei corsi professionali dell'Enaip», spiega il direttore dell'Epaca. Il mistero dei tre mesi viene risolto e riesce a completare la quota di contribuzione necessaria per il pensionamento. «Non possiamo che ringraziare per la professionalità e la vicinanza umana che abbiamo riscontrato sul nostro caso - commentano ora Iole e Carlo -. Una dedizione inusuale che ci ha ridato fiducia».
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