Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 14 Maggio 2016
Gli studenti in vigna. A lezione di tradizione intorno al “Grumello”
Trentaquattro allievi del Polo di formazione si sono occupati della ricostruzione dei muretti a secco. Grazie alla collaborazione con la casa vinicola Nino Negri.
A lezione fra i vigneti, per imparare l’arte dei muretti a secco e lasciare un segno positivo nella cura del territorio. Anche quest’anno i ragazzi del Pfp, il centro di formazione professionale della Provincia, si sono messi al lavoro sui terrazzamenti intorno a Castel Grumello, per riparare e ricostruire i muretti in pietra delle vigne: l’occasione è stata la nuova edizione dell’iniziativa nata dalla collaborazione con la casa vinicola Nino Negri, che per la produzione del suo vino Sciur - sigla di “Sostenibile, concreto, innovativo, unico e responsabile” - ha lanciato un progetto insieme a diverse realtà del territorio.
Sui terrazzamenti hanno lavorato 17 ragazzi del corso per operatori edili del Pfp, cinque della classe quarta e 12 di terza, che guidati dai docenti hanno ricostruito diversi tratti di muretti a secco, applicando la tecnica tradizionale: in dieci giornate di lavoro sul campo, i ragazzi hanno lasciato la loro “firma” nei vigneti della Nino Negri.
Ieri nella sede di via Besta della scuola si è tenuto l’incontro conclusivo dell’annualità 2015 – 2016 dell’iniziativa, e si guarda già al futuro anche con l’idea di ampliare il numero di giornate di pratica nei vigneti. «Siamo molto contenti di aver potuto proseguire il progetto – ha sottolineato la dirigente del Pfp Marilj Giugni -, per i ragazzi è un’opportunità di conoscere le peculiarità del nostro territorio e di contribuire al mantenimento e al recupero dei terrazzamenti, imparando l’arte dei muretti a secco. Ringraziamo la casa vinicola per la fiducia riposta nei nostri studenti, noi crediamo molto in loro e siamo certi che sapranno mettere a frutto quanto imparato».
Per i ragazzi l’esperienza è stata impegnativa ma interessante. «Sono interventi che potremo incontrare anche nelle aziende in cui andremo a lavorare - ha sottolineato Mattia, classe quarta -, e non tutti sanno fare questi lavori con la tecnica tradizionale».
Guidati dagli insegnanti Antonio Bongiolatti e Donato Del Dosso, in vigna i ragazzi hanno lavorato a tutte le fasi della manutenzione, ha spiegato il docente Pietro Ottolino, dagli scavi alla scelta del materiale, alla costruzione vera e propria del muro a secco: un lavoro «complesso, da fare con grande attenzione, che richiede sforzo e sacrificio ma dà molte soddisfazioni», ha rimarcato Bongiolatti, augurando ai ragazzi di «portare avanti questa tradizione, per tener vivo il nostro territorio». Un elemento evidenziato anche dal direttore della Nino Negri Casimiro Maule, presente all’incontro insieme all’enologo Claudio Alongi: «Il progetto è nato dalla volontà di fare qualcosa per il territorio – ha rimarcato Maule -, non possiamo sfruttarlo e lasciarlo spoglio, bisogna lavorare per contrastare l’abbandono e il degrado dei terrazzamenti. Con questi interventi le vigne cambiano volto, in un lavoro che fa parte dell’idea di produrre un vino buono, sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico, prodotto nel rispetto di chi lavora e della natura». «Il lavoro con i ragazzi è un seme per il futuro - ha aggiunto il tecnico Matteo Borserio -, speriamo che possa germogliare, per far sì che questa antica arte non vada persa».
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