Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 30 Marzo 2015
Gli incidenti in città: i vigili disegnano
la mappa dei rischi
I maggiori pericoli nelle vie Vanoni, Tonale, Milano, Stelvio e il centrale piazzale Bertacchi. «Il nostro obiettivo è rendere sicure le strade»
Nella mappa della sicurezza stradale le zone più a rischio sono via Vanoni, via Tonale, viale Milano, ma pure via Stelvio e piazzale Bertacchi. Scontri frontali-laterali e tamponamenti sono fra gli incidenti più frequenti, insieme agli urti contro veicoli in sosta, ma si contano anche 27 pedoni investiti negli ultimi tre anni.
È il quadro tracciato dai dati presentati in commissione Mobilità dall’assessore Pierluigi Morelli e dal comandante della polizia municipale Mauro Bradanini, che hanno fornito un’analisi degli anni 2012 - 2014 come punto di partenza per la discussione sulla sicurezza stradale in città.
La decisione di approfondire il tema, come si ricorderà, è nata nell’ultima seduta del consiglio comunale, partendo dagli elementi segnalati da Rilanciamo Sondrio. Nella prima “tappa” del dibattito, venerdì sera, l’attenzione della commissione si è concentrata soprattutto sulla proposta di Sondrio 2020, che chiede di ampliare a tutta la città la “zona 30”, ma sul tavolo i consiglieri hanno parecchio materiale da studiare. I vigili urbani infatti hanno fornito dati più dettagliati rispetto a quelli inseriti nel rapporto annuale, con il numero di incidenti registrati nelle varie zone e un riassunto delle varie tipologie di sinistri.
In tutto i vigili hanno rilevato 81 scontri frontali-laterali, 51 urti con veicoli in sosta, 42 tamponamenti, 38 scontri laterali, 27 investimenti di pedoni, più altre tipologie meno frequenti (cadute da moto, urti contro ostacoli e così via). Nel 2014 il comando ha registrato un incidente mortale in città, mentre nel 2012 e nel 2013 non se ne erano verificati.
E le zone in cui sono più frequenti gli scontri risultano via Vanoni con 15 incidenti negli ultimi tre anni e via Tonale con 13, ma anche in via Moro, viale Milano, viale Stadio e piazzale Bertacchi si riscontrano più di dieci sinistri dal 2012 all’anno scorso. E se i dati sono «abbastanza tranquillizzanti, non drammatici», come ha sottolineato Andrea Massera di Sondrio liberale, i gruppi hanno concordato sulla necessità di analizzarli con attenzione per individuare le criticità e poi valutare le possibili contromisure.
«Il nostro obiettivo – ha detto Gianmario Palotti di Sondrio democratica – dev’essere di non accontentarci della situazione attuale e lavorare insieme per abbassare il numero degli incidenti e dei feriti. La questione generale sul limite dei trenta all’ora posta da Sondrio 2020 merita un ragionamento approfondito, a fianco del quale possiamo studiare insieme, caso per caso, gli accorgimenti da applicare. Possiamo pensare anche ad innovazioni e interventi sull’assetto delle vie, perché effettivamente le condizioni della strada dettano la velocità che gli automobilisti tengono».
Di limiti di velocità, strisce pedonali, rotonde e piste ciclabili, insomma, a palazzo Pretorio si discuterà ancora, nelle prossime settimane. n
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