
Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 11 Maggio 2014
Gli impianti di risalita
Un piano per salvarli
Non è ancora concretizzato in un atto ufficiale, ma l’impegno del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni per affrontare l’annosa questione è conclamato
Non è ancora concretizzato in un atto ufficiale, ma l’impegno del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni per affrontare l’annosa questione della gestione degli impianti di risalita della provincia di Sondrio con tutto ciò che comporta in termini finanziari è conclamato.
È stato proprio lui al termine della seduta della giunta a palazzo Muzio ad affrontare il tema e a garantire non soltanto l’interessamento, ma l’avvio di un percorso per arrivare ad individuare la soluzione ottimale per un comparto nevralgico per Valtellina e Valchiavenna, che impiega 600 persone tra dipendenti fissi e stagionali, ma che soffre pesantemente per un indebitamento che si aggira intorno ai 165milioni di euro (tra investimenti e spese vive) e che ha portato, ultimo caso eclatante, alla dismissione del park di Caspoggio.
«Quando parliamo di impianti - ha detto Maroni - parliamo di gestione, di esposizione bancaria, di turismo, di tutto ciò che ruota intorno al tema di cui siamo consapevoli. Vogliamo trovare una soluzione che consenta di valorizzare al meglio il comparto, la gestione migliore per il territorio e per gli impiantisti con l’obiettivo unico di rendere più efficiente l’intero sistema».
I
Per questo l’incarico è stato affidato al sottosegretario Ugo Parolo che alla delega per la montagna ha recentissimamente affiancato quella per la macroregione alpina e che avrà così il compito di confrontarsi con gli operatori del settore e analizzare le gestioni degli impianti negli altri territori. «Entro un paio di mesi - assicura Maroni -avremo pronto un progetto da valutare». Una o due proposte, specifica Parolo secondo il quale il fatto stesso che la Regione abbia deciso di prendersi carico della questione è un passo importante.
Sul tavolo di Parolo molteplici possibilità: dall’idea lanciata per primo dal presidente della Provincia Massimo Sertori di separare la proprietà dalla gestione del servizio mettendo la prima in capo al pubblico e lasciando la seconda al privato, alla battaglia per l’equiparazione degli impianti di risalita al trasporto pubblico locale fino a quella da combattere attraverso la macroregione alpina per ottenere dall’Europa nuove norme sulla concorrenza che consentano cioè di destinare fondi nazionali.
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