Giovedì prima campanella per più di 20 mila studenti valtellinesi e valchiavennaschi

Ultimo giorno di vacanza mercoledì per 22.712 studenti valtellinesi e valchiavennaschi. Zaino in spalla, giovedì alle 8 allo squillo della prima campanella che segna l’inizio del nuovo anno scolastico 2024-2025, ritorneranno in aula dopo tre mesi di break e risponderanno all’appello. Un esercito in marcia: chi alla primaria, chi alle medie e chi alle superiori nelle 31 istituzioni scolastiche del territorio suddivise in 195 plessi da Livigno a Madesimo. Un rientro che si troverà anche a fare i conti con la viabilità, messa alla prova per esempio alle porte del capoluogo con i lavori in corso sul ponte dell’Adda (chiuso al traffico sino a fine ottobre) allo svincolo della tangenziale di Sondrio verso Faedo da una parte e l’istituzione dall’altra della Ztl negli orari di entrata e uscita alla primaria di Montagna Piano Camilla Cederna, che inciderà per gli automobilisti che scelgono le vie interne alle spalle della 38 per raggiungere Sondrio.

Ma andiamo per gradi. I piccoli dell’infanzia, che in provincia nelle scuole statali sono 2.609, in aula sono tornati già il 5 settembre scorso. In totale sono invece 7.310 i bambini e le bambine iscritti alla scuola primaria, secondo i dati resi noti dall’Ufficio scolastico territoriale di Sondrio, mentre 4.825 gli adolescenti delle medie, per arrivare alle scuole superiori che contano 7.968 iscrizioni.

Un 2024-2025 che inizia tra novità e conferme secondo le direttive impartite dal ministero dell’Istruzione e del Merito che attendono gli studenti italiani in classe. In particolare sotto i riflettori c’è il il divieto dello smartphone in aula e l’utilizzo di dispositivi elettronici, il ruolo di alcune figure didattiche come il docente tutor già rodato da un anno e l’insegnamento dell’educazione civica.

A bandire i cellulari - divieto peraltro già introdotto anni addietro da praticamente tutte le scuole nei regolamenti di istituto - dalle classi della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione anche per le attività educative e didattiche è stata la circolare del ministro del Mim Giuseppe Valditara dello scorso luglio.

Altri dispositivi digitali - tablet o computer - potranno invece ancora essere utilizzati per fini didattici, ma solo con la supervisione degli insegnanti.

Aria di novità anche per l’insegnamento dell’educazione civica: è di questi giorni il decreto sulle linee guida relative alle ore da dedicare a questa disciplina - da alcuni anni ha un voto dedicato in pagella con 33 ore almeno per ciascuno anno - e i programmi dovranno attenersi ad alcune prescrizioni ministeriali. Le linee guida danno grande enfasi ad alcuni aspetti in particolare con tre nuclei fondanti, quali la Costituzione italiana, lo sviluppo economico e la cittadinanza digitale. Sono invece stati rimandate al prossimo anno scolastico altre misure: la possibilità di richiedere lo stesso insegnante di sostegno dell’anno precedente, i voti sintetici alle primarie (restano i giudici per il momento, dunque), l’insegnamento potenziato di lingua italiana agli stranieri.

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