Cronaca
Venerdì 01 Luglio 2016
Giovani e italiani i clienti
della casa a luci rosse
Giovedì gli arresti dei carabinieri a Erba . Tra i frequentatori molti under 30
Clientela esclusivamente italiana, considerata di gran lunga più affidabile e, soprattutto, solvibile. No a stranieri, senza eccezioni. Dalle carte della Procura emerge un quadro di profondo degrado sociale, non soltanto per le giovani donne, tutte cinesi, costrette a prostituirsi nella casa di tolleranza scoperta dai carabinieri in corso XXV Aprile a Erba.
Desta una certa sensazione l’età dei clienti: accanto a pensionati e uomini di mezza età, c’è un numero impressionante di giovani e giovanissimi, ventenni erbesi che a una serata al bar con gli amici mostravano di preferire questo piccolo bilocale proibito.
Tre gli arresti effettuati all’alba di ieri su richiesta del pubblico ministero Massimo Astori. In manette, con l’accusa di sfruttamento della prostituzione, sono finiti un cittadino cinese di 46 anni residente a Milano, una sua connazionale di 29 residente ad Arcore,e il convivente di quest’ultima, italiano di 42 anni.
I tre sono accusati, sia pure ciascuno con un ruolo diverso, di avere organizzato e gestito l’attività di una casa d’appuntamenti in un appartamento di corso XXV Aprile, nel pieno centro di Erba, all’interno del quale, negli ultimi sette mesi - da quando cioè iniziarono le indagini - si sono succedute sette ragazze, tutte di nazionalità cinese, impiegate a turni variabili tra i sette e i 20 giorni, salvo poi essere sostituite e “liquidate” con poche centinaia di euro a testa. Era stato un certo frenetico viavai ad attirare l’attenzione dei carabinieri lo scorso dicembre. Le intercettazioni e i controlli sul campo avevano consentito di ricostruire le dinamiche del “giro”. I clienti stabilivano contatti telefonici rispondendo ad annunci su siti internet specializzati. Contattavano direttamente la “tenutaria”, la quale forniva tutte le indicazioni del caso, facendo da tramite con la ragazza di turno nell’appartamento. Le tariffe variavano tra i 40 e i 100 euro, la “casa” funzionava dalle 10 del mattino a mezzanotte, e c’erano a quante pare mesi che si chiudevano con fatturati tra i 25 e i 30mila euro.
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