
(Foto di Sandro Menegazzo)
Gilardoni Raggi X
«Lavoratori
devastati psicologicamente»
Le accuse
Si è conclusa poco fa la conferenza stampa, in questura a Lecco, del Procuratore della Repubblica Antonio Chiappani, che in veste di capo dell’ufficio giudiziario ha ritenuto di far chiarezza sulle indagini penali alla Gilardoni Raggi X, una delle aziende più importanti del lago.
Il suo sostituto Silvia Zannini , ha fatto notificare gli atti sia agli indagati sia alle parti lese ed è emersa la novità relativa al numero degli indagati. Accanto alla proprietaria Maria Cristina Gilardoni e all’ex direttore del personale Roberto Redaelli, di Pescate, sono indagati Andrea Ascani Orsini, Stefano Marton, Maria Papagianni e Alberto Comi.
Ai primi due gli addebiti più gravi, che rilevano un clima di relazioni industriali probabilmente impensabile ai giorni nostri. Fatto per esempio di insulti volgarissimi e sistematici e di aggressioni fisiche come graffi, schiaffi, ceffoni, biro nelle orecchie, lancio di telefoni e altri oggetti, morsi alle braccia e piedi pestati.
E poi telefonate e email insultanti ai dipendenti in malattia mettendo in dubbio che fossero davvero malati, denigrazioni di fronte a terzi, trasferimenti immotivati e improvvisi, videosorveglianza dei servizi igienici, controllo delle email, omesso riconoscimento di ferie e dei permessi della legge 104 fino al punto di dire a un lavoratore - secondo l’imputazione attribuita dalla Procura a Mariacristina Gilardoni - «non me ne frega un c. che tua madre ha un tumore, organizzati».
Sbaglia chi pensa che il clima da caserma garantisse maggiore efficienza. Dal quadro che emerge dalla polizia giudiziaria, infatti, la Gilardoni Raggi X sembrava governata con ben poca managerialità sotto il profilo organizzativo e, per quanto attiene all’inchiesta, in barba ai principali criteri di sicurezza e precauzione previsti dalla legge. In una fabbrica che produce metal detector, a quanto pare, nessuno avrebbe mai pensato di ottemperare agli obblighi di legge quanto a formazione e informazione sui rischi, oltre che sulla tutela dalle esposizioni a radiazioni ionizzanti. E a proposito di malattie alla fine, oltre ai maltrattamenti, sono state contestate anche le lesioni per aver procurato a più di venti dipendenti patologie psicosomatiche e psichiche, con prognosi superiore ai 40 giorni.
Stefano Marton e Maria Papagianni sono i medici aziendali, dunque responsabili della sicurezza sul lavoro. Dovranno difendersi dal quadro appena descritto.
Alberto Comi, infine, già direttore dell’Unione Industriali di Lecco, è stato consulente della Gilardoni. E’ accusato di esercizio abusivo della professione perché non risulta iscritto all’Albo dei consulenti del lavoro, ma per conto della società si occupava di gestione del personale e trattative sindacali. A proposito di sindacati, da segnalare il premio di 50 euro in busta-paga ai dipendenti che non aderivano agli sciopero di protesta per le situazioni di cui sopra.
Andrea Ascani Orsini, 53 anni, è il socio di minoranza della Gilardoni Raggi X ed è colui che ha intentato contro la signora Gilardoni la causa civile per “distruzione di valore” presso il Tribunale delle Imprese di Milano, che ha portato alla rimozione della vecchia dirigenza. Come membro del Cda, deve rispondere però di alcune delle condotte contestate all’ex amministratore delegato.
Non meno gravi sono le imputazioni di Roberto Redaelli a cui si addebita innanzitutto di aver approvato ed imitato il comportamento aggressivo della presidente. In particolare Redaelli viene considerato un artefice del clima intimidatorio venutosi a creare alla Gilardoni.
Queste, almeno, le conclusioni cui è pervenuto l’organo della pubblica accusa. Ora i sei indagati avranno venti giorni d i tempo per produrre prove a discarico e, se lo ritengono opportuno, farsi interrogare e fornire la loro versione dei fatti. Terminata questa fase, la Procura valuterà se confermare l’intenzione di chiedere al giudice il rinvio a giudizio o archiviare una o più posizioni fra le sei del fascicolo.
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