Ghiacciaio del Sobretta, è emergenza ambientale: ha perso l’86% della sua superficie

«Dal 1998 ad oggi, cioè da quando è partita l’attività di monitoraggio di Arpa Lombardia del ghiacciaio del Sobretta, l’unico himalayano del versante alpino, situato a Santa Caterina Valfurva, si sono persi 50 metri di ghiaccio, con un volume di coltre ridottasi del 97,5% nel periodo 2006-2024. E a rendere l’idea in modo particolare della morte di questo ghiacciaio è il raffronto fra la foto che lo ritrae nel 1925, grande 130 ettari, scesi a 44 nel 1989, a sei nel 2012, e a 1,3 ettari una settimana fa. E a nulla è servita neppure la neve scesa abbondante in tarda primavera, perché, con l’arrivo del grande caldo si è sciolta irrimediabilmente».

A dirlo Luigi Bonetti, storico previsore meteo di Arpa Lombardia, nel corso del workshop dal titolo “Ghiacciai e risorsa idrica nel clima che cambia”, svoltosi ieri mattina al Centro nivometeorologico di Arpa Lombardia di Bormio per il coordinamento di Orietta Cazzuli, direttore tecnico di Arpa Lombardia e dirigente del Centro nivometeorologico di Bormio, in collaborazione col Parco nazionale dello Stelvio, di cui era presente anche il direttore Franco Claretti, e con l’adesione di Regione Lombardia, e dei produttori di energia idroelettrica Enel green power e A2A. A partecipare ai lavori anche Lucia Lo Palo e Fabio Cambielli, rispettivamente presidente e direttore generale di Arpa Lombardia, ed a portare il loro saluto gli assessori regionali Giorgio Maione, all’Ambiente, e Massimo Sertori, alla Montagna, e la sindaca di Bormio, Silvia Cavazzi, presenti anche due classi quarte e quinte liceali del vicino istituto Alberti.

Folto il pubblico, soprattutto di addetti ai lavori, e molto interessanti gli interventi per un excursus a 360 gradi sul clima cambiato e in continuo cambiamento «dentro un contesto come quello del Mediterraneo che può essere considerato come “hotspot” del cambiamento climatico - ha detto Matteo Zanetti, di Arpa Lombardia - dato che negli ultimi 30 anni l’Europa centro meridionale si è scaldata con velocità doppia rispetto alla media del pianeta e di altri continenti. Basti dire che dal 1991 al 2020 l’aumento della temperatura medio è stato pari a mezzo grado in Italia e nell’Europa centro meridionale contro i 0,242 gradi di media globale, fatto salvo l’aumento di un grado all’Artico». Assente il fenomeno delle notti tropicali in Alta Valtellina, mentre sono state registrate variazioni notevoli rispetto al parametro dei giorni ghiaccio, in netta diminuzione.

«La stazione di Oga San Colombano, a 2300 metri di quota, ci dice chiaramente che i giorni in cui la temperatura va sotto lo zero - dice Zanetti - sono passati dai 100 del 1995 ai 70 del 2020 e la tendenza è nettamente al ribasso e dal 2012 la temperatura massima annua è salita di frequente sopra i 22 gradi a 2300 metri con uno zero termico sempre più alto, soprattutto in inverno. In febbraio, ad esempio, negli ultimi cinque anni, la quota media dello zero termico è oltre i 2000 metri e non era mai successo nei 15 anni precedenti. Così come a luglio e ad agosto il parametro si aggira ormai stabilmente intorno ai 4000 metri». Chiaro che tutto questo influisce sulle riserve idriche, con le nevi che si sciolgono in fretta e i ghiacciai che scompaiono soprattutto se posti al di sotto dei 3000 metri. Tant’è che nonostante l’apporto notevole di neve della tarda primavera e persino di inizio estate, si è sciolta in un attimo in seguito alle temperature choc di fine luglio e inizio agosto con inevitabili effetti sulle riserve idriche.

Prossimo a scomparire nel giro di pochissimo, come detto, il ghiacciaio del Sobretta, situato a 3.296 metri che si alimenta delle sole precipitazioni che in 10 anni ha perso il 68% del suo volume e in 18 anni, l’86% della sua superficie, per cui, di qui a due o tre anni è prevedibile che il ghiacciaio muoia e che i tecnici Arpa debbano passare a monitorarne altri. Fenomeni che preoccupano tutti, i tecnici, i politici, i produttori di energia elettrica e i semplici cittadini. Tutti parti attive di un processo che è attentamente monitorato, è una certezza, ma che appare comunque inarrestabile.

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