Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 23 Gennaio 2016
Gestione dell’acqua a Milano per tutta la Lombardia, Sondrio dice no
È rimasto nei cassetti per un anno, ma alla sua prima uscita ufficiale in questo 2016 il progetto di legge presentato dai consiglieri regionali di Forza Italia sulla riorganizzazione del servizio idrico integrato in Lombardia ha già raccolto una sonora bocciatura.
Il progetto di legge, firmato dai consiglieri Altitonante, Pedrazzini, Cavalli,Gallera, Baroni, Mantovani e Marsico, è stato presentato il 17 febbraio dello scorso anno, ma il suo iter è divenuto operativo nei giorni scorsi con le audizioni dei soggetti interessati a Milano.
Una proposta che mira ad accentrare a Milano il controllo del servizio idrico « per un generale efficientamento delle spese di gestione, finalizzato all’eliminazione di sprechi, competenze eccessivamente spezzettate, così da ottenere una maggiore qualità, efficienza ed efficacia», attraverso il superamento degli attuali Ato (otto in tutto quelli presenti in Lombardia). Questi ultimi resterebbero soltanto come sub ambiti di livello regionale e farebbero riferimento all’unico ambito territoriale individuato. «La previsione di un’unica Autorità idrica - si legge nel progetto di legge - sotto il diretto coordinamento regionale, consente di garantire una maggiore uniformità a livello regionale (tariffe, livelli di servizio...), economie di scala e specializzazione nonché la terzietà del controllo».
E dunque le funzioni attualmente esercitate dagli Ato verrebbero attribuite all’Autorità idrica lombarda, ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, autonomia amministrativa, organizzativa, patrimoniale e contabile. Le forme di partecipazione sarebbero garantite dalla costituzione della conferenza dei Comuni, composta da una limitata rappresentanza di tutti i municipi regionali (sei su 140 quelli previsti per la provincia di Sondrio) e dalle conferenze territoriali «che hanno principalmente la funzione di collaborare con il dirigente preposto al sub ambito».
La proposta di portare a Milano tutte le decisioni sul servizio idrico integrato provinciale ha sollevato un immediato coro di no in Valtellina e Valchiavenna. I primi ad esprimere la propria contrarietà, in ragione di un territorio la cui specificità è stata riconosciuta anche a livello nazionale, sono stati i rappresentanti dell’Ufficio d’ambito, presieduto da Simone Spandrio, in accordo con il presidente di palazzo Muzio Luca Della Bitta. Ma anche il sindaco del capoluogo Alcide Molteni ha espresso una forte contrarietà al progetto che snatura la specificità stessa della Valle.
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