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Sabato 10 Novembre 2012
Galbiate: sette rapaci
liberati sul Monte Barro
Sette rapaci sono tornati in libertà sul Monte Barro. La liberazione è avvenuta nelle vicinanze dell'Eremo: sono ritornati a volare due poiane, quattro gheppi e uno sparviere.
Il momento è stato toccante, ma senza troppa enfasi: infatti, sulla forma ha prevalso la sostanza ovvero la necessità di liberare quanto prima spazio per altri volatili che, di questi tempi, cadono vittime dei cacciatori.
«I rapaci che abbiamo rimesso in libertà - conferma Bonelli - erano stati tutti feriti durante questi primi mesi di apertura della stagione venatoria: sono stati recuperati grazie al lavoro dei veterinari del "Cras", l'oasi Wwf di Valpredina e hanno potuto tornare a volare ora nei cieli del Lecchese dove speriamo possano avere lunga vita in virtù anche del fatto che qui - spiega sempre Bonelli - certi fenomeni sono fortunatamente meno accentuati che nella Bergamasca o nel Bresciano».
La liberazione è avvenuta nelle vicinanze dell'Eremo: sono ritornati a volare due poiane, quattro gheppi e uno sparviere. «Da oltre trent'anni - ricorda Bonelli - il Wwf italiano gestisce undici centri di recupero di animali selvatici (i "Cras", appunto): funzionano come veri e propri reparti di pronto soccorso, che ogni anno accolgono e curano migliaia di animali selvatici feriti o in difficoltà. Il Cras territorialmente a noi più vicino è quello di Valpredina, appunto, in provincia di Bergamo, dotato di un ambulatorio veterinario, un'area con voliere e stabulari per le diverse specie e un'area faunistica per il recupero degli ungulati. Il Wwf Lecco, nei limiti delle proprie possibilità, ne sostiene l'attività con interventi specifici e contributi».
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