Cronaca / Circondario
Mercoledì 18 Dicembre 2024
Galbiate: polemica sulla settimana corta a scuola, il dirigente si dimette
L’istituto comprensivo scolastico di Galbiate è senza più dirigente. Le dimissioni di Guido Vitileia sono giunte nella serata di martedì. Poco prima, il preside aveva incontrato in municipio il sindaco, Pier Giovanni Montanelli, e l’assessore comunale all’Istruzione, Marco Brambilla. Quest’ultimo parla di un «confronto sereno, col dirigente sicuro delle sue posizioni».
Il tema, com’è noto, è l’orario della secondaria di primo grado: una «inequivocabile maggioranza di famiglie e del Consiglio di istituto - la definisce Brambilla - ha votato per istituire la “settimana corta” dal prossimo settembre. Da anni se ne parla, i genitori vengono consultati e si esprimono, ma non riescono mai ad averla. Chiaramente, qualunque cosa accada, il Comune continuerà a collaborare e fare la propria parte nel fornire i servizi, cioè scuolabus e mensa».
Con un ma: «Come amministrazione - dichiara Brambilla - ci aspettiamo le scuse della scuola, rivolte all’intera cittadinanza di Galbiate, per il clima di tensione e sfiducia che a questo punto è stato generato tra i genitori». Chi debba porgerle, però, non si sa: il dirigente che si è dimesso lo avrebbe fatto per ragioni familiari, avendo già precedentemente fatto domanda di avvicinamento a casa. L’ufficio scolastico provinciale dovrà nominare ora un reggente, almeno sino a fine anno: se fosse Maria Pia Riva, che già guidava la scuola in precedenza, potrebbe rimettere in pista la “settimana corta”, ma di fatto sconfessando l’operato del predecessore, che l’ha congelata, e vedendosela inoltre col Collegio docenti che l’ha appena bocciata.
Altrimenti, verrà riconfermata la scelta di rimandare al 2026/2027 nonostante 389 famiglie già oggi favorevoli al nuovo orario e accontentando le 113 contrarie. Il pasticciaccio è noto. Il 7 ottobre scorso, il Consiglio d’istituto ha votato, con 14 sì e 3 no, la storica svolta di cambiare orario alle medie concentrandolo, subito da settembre 2025, solo su cinque giorni (oggi è su sei, con “tempo prolungato” facoltativo). Il 13 dicembre il nuovo dirigente, Guido Vitileia, ha pubblicato una circolare sul sito dell’istituto secondo cui, «condotto un sondaggio tra i genitori, 389 famiglie sono favorevoli e 113 contrarie; 16 le indicazioni nulle. Il Collegio docenti ha deliberato di non procedere al cambio di orario. Di fronte a posizioni così discordanti tra gli organi collegiali - ha concluso l’ormai ex dirigente - è impossibile procedere con l’introduzione per il 2025/2026 della settimana corta».
In questo scenario domani, alle 17, si terrà, proprio a scuola, l’Open day per la presentazione dell’offerta formativa triennale alle famiglie, tuttavia in una condizione di assoluta precarietà. L’orario che era stato messo sul piatto doveva essere, da settembre, 5 giorni di lezione con ingresso alle 8 (ora è alle 8.05 e si fa scuola anche il sabato), due intervalli, uscita alle 13.45 e, per chi avesse voluto il “tempo prolungato”, lezioni fino alle 16.40 due volte a settimana (mercoledì e venerdì): si trattava già di una mediazione, frutto di limature, rispetto all’ipotesi iniziale di fine lezione rispettivamente alle 14.05 e alle 17.05, orario - quest’ultimo - ritenuto inaccettabile da numerose famiglie utenti del “tempo prolungato”.
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