Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 14 Luglio 2020
Furto di dati e identità
Venti truffe creditizie
I numeri Nella metà dei casi nazionali sono acquisti con metodi fraudolenti Il 30,7% avviene con carte di credito e il 9,2 attraverso prestiti personali
Non sono molte in termini numerici in provincia di Sondrio le frodi creditizie mediante furto di identità (con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene) ma è un fenomeno che, comunque, tocca anche la Valtellina.
Si tratta di un tipo di truffa che continua ad avere un impatto non trascurabile sul credito alle famiglie e di cui si è occupato di recente l’Osservatorio sulle frodi creditizie e i furti di identità realizzato da Crif-MisterCredit. Nel 2019 in Italia i casi rilevati sono stati oltre 32.300 per un danno stimato che complessivamente supera i 150 milioni di euro.
Ma la costante crescita di questo fenomeno criminale non sembra arrestarsi tanto che le elaborazioni relative alla prima parte del 2020 mostrano una ulteriore incremento nei primi 2 mesi dell’anno prima che il lockdown disposto dal Governo attenuasse la dinamica nel successivo bimestre, con la drastica riduzione degli spostamenti delle persone e la temporanea chiusura della quasi totalità degli esercizi commerciali.
In provincia di Sondrio 20 denunce di questo tipo nel 2019.
Tra le forme tecniche di credito in cui si registra il maggior numero di eventi fraudolenti spiccano i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi, che rappresentano la metà del totale, seguiti dalle frodi sulle carte di credito (con il 30,7%) e da quelle sui prestiti personali, che arrivano a spiegare il 9,2% del totale.
Entrando nel dettaglio dei beni e servizi acquistati con un finanziamento ottenuto in modo fraudolento, quasi un terzo dei casi ha per oggetto elettrodomestici ma una quota significativa riguarda anche i comparti auto-moto (11,8% del totale), elettronica, informatica e telefonia (8,6%) e arredamento (8,4%).
Aumentano i casi che hanno come oggetto di frode consumi (6,9% del totale ma +57,8% rispetto alla precedente rilevazione), spese professionali, trattamenti estetici/medici e soprattutto, prodotti assicurativi, che pur spiegando solo l’1,0% sono più che raddoppiate.
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