Editoriali / Valchiavenna
Sabato 20 Ottobre 2018
Furto di camion, muletti e acciaio: 12 anni dopo tre condanne
Tre anni e nove mesi di reclusione a testa agli imputati per i colpi fatti a Samolaco e Gordona. Piero Dell’Oca, titolare della Tecnofar: «Con ogni probabilità non avremo mai il risarcimento, ma giustizia è fatta»
Tre anni e 9 mesi di reclusione, mille euro di multa, pagamento delle spese processuali, interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e risarcimento alla Tecnofar del danno, da liquidarsi in separata sede (già decisa però una provvisionale di 60mila euro). Questa, per ciascuno dei tre i condannati, la pena stabilita al termine del processo, in tribunale a Sondrio, che vedeva imputati un bosniaco e due croati per furti avvenuti nel 2006 a Samolaco e Gordona.
Ferid Hadzovic, classe ’62, originario della Bosnia, Sasti Halilovic, croato nel ’69, e Sinan Adzovic, anche lui originario della Croazia, nato nel ’79 furono arrestati un anno dopo quei fatti, a seguito delle indagini svolte dai carabinieri di Verbania, che - con la collaborazione dei colleghi di Chiavenna - riuscirono a venire a capo di una lunga catena di colpi, messi a segno in Lombardia: 27 in tutto. I tre avevano rubato autocarri, rame e acciaio. Sapevano bene come muoversi e come piazzare la merce. Alla fine però si ritrovarono dietro le sbarre e lì si videro notificare anche l’ordine di custodia cautelare del gip di Sondrio, per i furti commessi a Samolaco e Gordona.
Ma ecco, più nel dettaglio, cosa accadde la notte tra il 29 e il 30 ottobre del 2006. I ladri portarono a termine un’azione da manuale. Riuscirono a introdursi in un cantiere della società “Del Giorgio Lorenzo” di Samolaco (un’azienda che si occupa di estrazione di inerti) e rubarono due camion. A bordo di quei mezzi raggiunsero poi il capannone della falegnameria Del Curto Srl a Gordona e lì si impossessarono di un muletto elettrico. Un altro muletto lo presero dalla ditta G.R.C. System Building srl a Gordona. Furti commessi con un fine ben preciso: entrare alla Tecnofar e rubare 60 tonnellate di rotoli di nastro in acciaio inox, per un valore di circa 200mila euro.
«Ci sono voluti 12 anni per arrivare a una sentenza di condanna e con ogni probabilità non riuscirò mai ad avere un risarcimento economico per il furto che ho subito - commenta Piero Dell’Oca, titolare dell’azienda Tecnofar -, ma sono comunque soddisfatto perché giustizia è stata fatta e ci tengo a ringraziare pubblicamente gli investigatori dell’Arma che all’epoca riuscirono a incastrare i colpevoli. Certo, il danno subito fu notevole, tanto più che il costo dell’acciaio pochi mesi dopo raddoppiò, ma l’azienda in questi anni ha comunque proseguito la sua attività continuando a crescere, tanto che oggi dà lavoro a 140 persone tra lo stabilimento di Gordona e quello di Delebio».
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