
Cronaca / Lecco città
Giovedì 18 Gennaio 2018
Furto di birre e bonbon nel 2008
A processo dopo la prova del dna
Robbiate, ieri a Lecco il processo
per l’incursione a Villa Concordia
Il furto risale alla notte tra il 2 e il 3 giugno 2008, ma il presunto autore venne scovato solo nel 2015, quando i Ris di Parma fecero pervenire all’autorità giudiziaria i risultati su un mozzicone di sigaretta trovato nelle vicinanza del luogo “assaltato” dai soliti ignoti. E comparandolo con i reperti biologici in archivio arrivarono a identificare un milanese di 50 anni, con precedenti specifici per reati contro il patrimonio.
Una identificazione così tardiva che, a giudizio dell’avvocato Arveno Fumagalli, difensore dell’imputato, non può non far insorgere dubbi. Dubbi che il legale cercherà di sollevare nel corso dell’istruttoria dibattimentale, rinviata ieri dal giudice Nora Lisa Passoni al 27 marzo prossimo.
Ieri hanno testimoniato l’ex sindaco Alessandro Salvioni e la pediatra Paola Manzoni, che hanno raccontato quel che ricordavano di quel giorno di quasi 10 anni fa. Oltre ai danni a porte e infissi di Villa Concordia, stabile di proprietà comunale dove hanno sede alcune associazioni, la biblioteca e lo studio della dottoressa, “sparirono” dal bar al piano terreno gestito dall’associazione “Il Grappolo” birre, succhi di frutta, bevande alcoliche e analcoliche, cioccolato e caramelle. Dallo studio della pediatra un computer portatile.
Il maresciallo dei Ris di Parma chiamato in aula ha invece spiegato come la comparazione tra le tracce di saliva rinvenute sul mozzicone e i campioni a disposizione avevano permesso l’identificazione di Carola per 14 marcatori, «una probabilità molto alta».
© RIPRODUZIONE RISERVATA