Cronaca / Valchiavenna
Lunedì 04 Gennaio 2016
Frontalieri, meno venti milioni: busta paga più leggera
I sindacati fanno una stima sulla base delle aliquote che verranno applicate: «Parliamo di tremila euro in meno per ognuno dei seimila lavoratori»
Di certezze, al momento, non ce ne sono, ma i primi calcoli sono chiarissimi: ogni anno dai conti dei frontalieri di Valtellina e Valchiavenna potrebbero mancare, complessivamente, venti milioni di euro.
Sono passati dieci giorni dalla notizia dell’accordo fiscale fra Italia e Svizzera e finora i sindacati si sono attenuti alle comunicazioni ufficiali. Ipotizzando una media – purtroppo approssimativa – di tremila euro per ognuno dei seimila frontalieri, in provincia di Sondrio verrebbero a mancare circa venti milioni all’anno sui conti dei lavoratori. La stima, curata dalla Cgil frontalieri, dimostra che i timori sono molto elevati.
Al di là delle valutazioni relative alla correttezza di queste novità che sostanzialmente equiparano le condizioni di coloro che lavorano in Italia e di quanti sono occupati nei Grigioni e in Ticino, dopo quarant’anni di vantaggi per gli emigranti “di ogni mattina”, i risultati per il territorio di confine potrebbero essere pesanti. Il benessere determinato dalle retribuzioni dei frontalieri è andato a ricadere su buona parte dell’economia locale. In futuro, questa ricaduta potrebbe essere molto più ridotta.
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