Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 02 Novembre 2016
Frana in Val Genasca, ipotesi bypass
C’è la convenzione per il progetto
L’ente montano entro aprile 2017 dovrà inviare la proposta definitiva. Resta il problema dei fondi. Serviranno almeno 300mila euro per realizzare il tracciato.
Firmata la convenzione tra Comunità Montana della Valchiavenna e Regione Lombardia per la progettazione definitiva dell’intervento di viabilità alternativa per bypassare la frana della Val Genasca in caso di problemi di sicurezza della sottostante statale 36.
La convenzione, purtroppo, non è un’assicurazione che i lavori saranno fatti. Almeno non in tempi brevissimi. É il primo passo, però, per arrivare all’ottenimento dei fondi necessari. Un progetto preliminare esiste già e prevede il collegamento tra le piste forestali di Cigolino e Sommarovina. Con salita da Mese e discesa a San Giacomo Filippo. Non una strada utilizzabile per il normale traffico, comunque, ma un percorso d’emergenza per evitare che, nel caso in cui la frana posta sulla sponda destra dell’imbocco della Vallespluga dovesse ricominciare a fare le bizze, la vallata a Nord resti isolata.
Il tracciato, infatti, sarebbe decisamente tortuoso, esposto a caduta massi e con pendenze elevate. La convenzione, in pratica, prevede il trasferimento dalla Regione Lombardia alla Comunità Montana di 27 mila euro.
La Comunità Montana, che si fa carico del ruolo di stazione appaltante, dovrà individuare il responsabile unico del procedimento, il tecnico che redigerà il progetto, convocare le conferenze dei servizi necessarie e consegnare l’elaborato definitivo. I tempi, comunque, non sono brevissimi. L’accordo prevede l’invio del progetto definitivo entro la fine di aprile del prossimo anno e la sua approvazione entro il 30 settembre. Un anno, insomma, o poco meno. Dopodiché andranno cercati i fondi. E non si tratta di poche risorse. Il progetto preliminare realizzato ormai quasi due anni fa indicava, infatti, una stima di circa 270 mila euro. Fondi che, attualmente, non ci sono nel bilancio dell’ente comprensoriale. Andranno cercati. Depone a favore del progetto il fatto che la Val Genasca e la sua frana sono considerate un’area ad alto rischio ormai da tempo e oggetto di un modello di monitoraggio guidato da Arpa decisamente avanzato dal punto di vista tecnologico. Oltre, naturalmente, al fatto che la frana incombe su una strada nazionale che collega l’Italia alla Svizzera, seppur chiusa durante i mesi invernali.
Nei mesi scorsi si era parlato anche di un altro progetto, questa volta non d’emergenza ma volto a risolvere il problema della frana una volta per tutte. La realizzazione, cioè, di una variante della statale 36 in galleria dall’uscita dell’abitato di Chiavenna fino ad arrivare a quello di San Giacomo Filippo. Un percorso che avrebbe un costo stimato in 10-15 milioni di euro.
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