Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 11 Gennaio 2015
“Food valley”, il turismo passa dall’agricoltura
Occasione epocale, ma anche sfida difficile da vincere per un territorio poco avvezzo a lavorare unito e che ancora non ha maturato senso di appartenenza, orgoglio e consapevolezza tali da trasformare la food valley in un modello di vita, ma che ha tutte le potenzialità per farcela e vendersi al meglio. Si è parlato di Expo nella tappa sondriese del tour.
La tappa valtellinese del tour che sta portando la “carovana” dell’esposizione internazionale in tutte le province lombarde ha fornito l’occasione di affrontare il futuro della food valley, a partire dalla sua specificità montana e in rapporto al mondo economico nel suo complesso perché, come è stato detto a più riprese, non c’è turismo senza agricoltura.
«Noi siamo l’Expo all’aria aperta - ha esordito facendo gli onori di casa il sindaco di Sondrio Alcide Molteni - . Attraverso l’esposizione dobbiamo continuare il percorso, che è stato fin qui ondivago, per capire che i prodotti tipici sono elemento sostanziale dell’economia, non elemento marginale».
Un’occasione da cogliere e declinare a traverso progetti che partendo dalla convinzione che il miglior modo per “vendere” il territorio è legarlo alle sue produzioni. «Non dobbiamo inventarci niente - ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Fava -, basta guardare a chi lo sa fare, come i francesi. La loro promozione territoriale viene fatta sul prodotto. È un modo straordinario di vendersi». E poi c’è una questione per così dire ideologica. « Se si compra un certo prodotto del territorio - ha proseguito -, si fa un gesto etico. E anche un’azione di tutela del territorio, che, senza quei prodotti, non avrebbe le stesse prospettive per il futuro. Perché ci sia un certo tipo di montagna occorre creare occasioni di fare reddito».
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