Fly Emotion, conti in rosso: altri timori dopo la tragedia

La bufera giudiziaria che, nelle scorse settimane, si è abbattuta su Fly Emotion, dopo la tragedia nella quale a inizio maggio ha perso la vita una turista di origini straniere, residente a Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi, rischia ora di avere pesanti riflessi negativi anche sulla futura attività economica della società proprietaria della zip-line, a suo tempo fortemente sostenuta dagli amministratori pubblici locali di Albaredo per San Marco e Bema che nella sua realizzazione, avvenuta poi a cura di imprenditori, vedevano un’occasione di rilancio e crescita dei territori montani amministrati sulle alpi Orobie. Già prima della disgrazia i conti risultavano in rosso e ora con l’impianto chiuso per l’inchiesta la situazione rischia di aggravarsi.

Siamo riusciti a entrare in possesso dei documenti contabili di Fly Emotion Srl che è stata costituita nel 2011; la società ha sede a Talamona, sempre in Valtellina, e ha quale attività prevalente la gestione di parchi avventura e divertimento; il principale è proprio quello di Albaredo per San Marco. Socio unico è Redfeather Srl con sede in Albaredo per San Marco; amministratore è Matteo Sanguineti, 45 anni, residente a Savona.

Il bilancio dell’esercizio 2023 approvato il 29 settembre e appena depositato si è chiuso con una perdita di 247.376 euro. La società ha un patrimonio netto di 16.273 euro e debiti per 1.049.073, di cui quasi 500mila euro sono debiti tributari.

Nel 2022 l’utile d’esercizio era stato di 17.519 euro grazie anche a contributi pubblici ricevuti per 254.345 euro, di cui 235.994 da parte di Regione Lombardia e 8.643 da parte del Comune di Albaredo. I debiti già ammontavano a 1.152.387 euro e il patrimonio netto era stato quantificato in 142.427 euro.

I dipendenti, la gran parte stagionali, variano a seconda degli anni, fra i dieci e i venti. Tra le principali voci di spesa, che incidono nei bilanci, ovviamente c’è quella energetica.

Abbiamo chiesto al manager Sanguineti una valutazione a questi dati economici, purtroppo, non positivi, ma al momento il numero uno della società ha preferito non rilasciare commenti.

Quando lo scorso 5 maggio a Bema perse la vita la 41enne Ghizlane Mouthair, cadendo in un dirupo profondo una trentina di metri durante la fase finale della traversata adrenalica, sospesa nel vuoto dell’aerofune ora sotto sequestro per le indagini coordinate dalla Procura di Sondrio diretta da Piero Basilone, l’amministratore unico di Fly Emotion, Matteo Sanguineti in viaggio dalla Liguria per raggiungere al più presto il piccolo borgo alpino di Bema, nell’esprimere il cordoglio ai familiari della vittima aveva sottolineato come in «tredici anni di attività, con il volo di oltre 200mila persone in prevalenza turisti, non fosse mai accaduto un incidente, neppure lontanamente paragonabile a quello accaduto ora. E siamo a completa disposizione dell’autorità giudiziaria che sta indagando. E anche noi vogliamo capire cosa possa essere successo per avere determinato l’incidente».

Nei giorni scorsi, davanti al procuratore Basilone e al sostituto Daniele Carli Ballola in Tribunale, c’è stato il conferimento dell’incarico ai consulenti tecnici del pm: incaricati di valutare l’impianto ed eventuali carenze sono l’ingegner Paolo Pennacchi, del Dipartimento di Mechanical Engineering del Politecnico di Milano, e il collega Marco Leati, professionista con studio in provincia di Verona. O le responsabilità dell’incidente sono unicamente riconducibili a negligenze di chi quel maledetto giorno era in servizio alla zip-line ?

Gli indagati per l’ipotesi di omicidio colposo - che mica vuol dire siano responsabili - oltre a Sanguineti, assistito dall’avvocato Nadia Germanà Tascona di Milano, sono il direttore dell’impianto Silvio Greco, 47 anni, di Morbegno, difeso dagli avvocati Gino Ambrosini e Lorena Mentasti con studio a Morbegno e tre giovani dipendenti: Mattia Faldarini, 22 anni, di Morbegno, assistito dai legali Maurizio Gerosa e Annalisa Perlini di Morbegno, Anna Colturri, 21 anni, residente a Cosio Valtellino, patrocinata dall’avvocato Niccolò Vecchioni di Milano e, infine, la 18enne marocchina Nassiba Kafi, che abita a Cosio Valtellino, difesa di fiducia da Giovanni Arduini con sostituto processuale la collega Margherita Della Nave, entrambi con studio nel capoluogo valtellinese.

Nipote, marito, fratelli, sorelle e mamma della donna morta (in tutto 8 congiunti) hanno nominato avvocati del Foro di Monza per la costituzione di parte civile e la possibilità di nomina di consulenti di parte.

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