Fiumanò: "Il capoluogo
non ha voluto cambiare"

Sono le prime parole di Mario Fiumanò, il candidato del centrodestra che si è fermato poco al di sopra del 20%. «Pensavo di arrivare al ballottaggio, perché questa città andrebbe ribaltata. Preoccupato per l'astensionismo

SONDRIO«La nostra era una proposta innovativa, ma Sondrio non ha voluto cambiare». Parte da queste parole l'analisi di Mario Fiumanò, il candidato del centrodestra che si è fermato poco al di sopra del 20%. «Pensavo di arrivare al ballottaggio - spiega -. Ci sono due dati preoccupanti. Con questo voto Sondrio ci ha detto che non vuole cambiare: è un vero peccato, perché questa città andrebbe ribaltata. L'altro motivo di preoccupazione è l'astensionismo, che sicuramente ha penalizzato più noi del centrosinistra».

I primi dati nella sede cittadina del Pdl sono arrivati alle 17,06. Sei voti a Molteni e tre a Fiumanò dall'ospedale.

Gli altri candidati non sono neanche stati considerati. Poi sono iniziate le telefonate dalle altre sezioni, con notizie negative: 150 voti al sindaco uscente e 80 al rappresentante del centrodestra. Un inizio esemplare di una serata tutta in salita.

C'è anche l'analisi di Barbara Dell'Erba, componente del coordinamento provinciale del partito e fino a un certo punto della campagna elettorale indicata come candidata del Pdl.

«Abbiamo messo in campo una lista nuova, con molte persone che si sono affacciate per la prima volta alla politica. È stata una nostra scelta, incentrata sulla volontà di rinnovamento del partito. Siccome sappiamo che molte persone hanno voglia di metterci la faccia, per noi in questo momento di antipolitica il risultato sarà lo stimolo per lavorare sul territorio e fare la nostra parte in consiglio comunale».

Appare evidente l'amarezza per un risultato maturato anche a causa di una separazione fra Pdl e Lega. «Il centrodestra quando si presenta unito può avere delle chance di vittoria. Invece quando prevalgono i personalismi purtroppo i risultati sono questi.

Il Pdl è sempre stato leale con gli altri partiti e movimenti del centrodestra. Ognuno oggi paga le conseguenze delle proprie scelte». Nonostante la sconfitta, si cerca di tenere alto il morale. Alcuni non riescono a nascondere la delusione. «Tutti delusi, ma poi rivotano Molteni. Questi sondriesi...».

«Questo è il paradosso delle amministrative - commenta Gianfranco Bordoni dalla lista civica a sostegno di Fiumanò -. Il nostro risultato come coalizione è in qualche modo soddisfacente. Siamo partiti un mese fa, sapevamo di avere di fronte una sfida difficile. Il Risultato sembra premiare la continuità. Analizzeremo il voto in modo approfondito e in consiglio comunale cercheremo di favorire l'ascolto della cittadinanza da parte dell'amministrazione».

È chiaro il punto di vista di Filippo Rebai, capolista del Pdl. «Si pensava di potere arrivare al secondo turno e giocarcela allargando la coalizione. La nostra idea di cambiare la città era un'offerta valida che proponevamo agli elettori. La divisione del centrodestra ha penalizzato sia noi, sia la Lega».

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