Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 04 Maggio 2017
Finita la conta dei danni dell’incendio
Tra Piuro e Villa 1,3 milioni di euro
La voce più consistente è quella del dissesto ambientale per 900mila euro. Trecentomila sono dovuti ai disastri alle infrastrutture e alle attività in quota in zona Savogno.
Piuro fa la conta dei danni dopo l’incendio di aprile e alla fine la somma è di quelle da capogiro. Più di un milione di euro, solo per quanto riguarda il territorio di Piuro. Manca la quantificazione di Villa di Chiavenna, ma secondo stime non ancora ufficiali in questo caso i danni sarebbero stati quantificati in circa 300 mila euro.
L’amministrazione piurasca ha reso noti i contenuti della scheda Rasda, cioè del sistema che consente agli enti locali di segnalare alla Regione Lombardia i danni conseguenti agli eventi calamitosi naturali verificatisi sul proprio territorio. La prima voce è quella relativa a edifici e infrastrutture pubbliche. Segnalati un danneggiamento all’acquedotto Alpigia-Savogno e alla vasca di carico situata a quota 1.050 metri. Per la viabilità già si sapeva della caduta massi e alberi e del danneggiamento dei parapetti su strada per Savogno e sentieri. Il calcolo totale ammonta a 100mila euro. L’incendio ha interessato una superficie, relativamente a quella boscata, pari a 130 ettari di cui 30 di alto fusto e 100 di ceduo. Dal punto di vista idrogeologico il versante a monte dell’abitato di Santa Croce e Borgonuovo da quota 600 a quota 1.800 e la sponda orografica sinistra della Valle dell’Acqua Fraggia da quota 900 a 1.800 hanno fatto registrare crolli e scivolamenti di materiale. Qui il grosso dei danni, quantificati in 900mila euro.
Il comune di Piuro, non si tratta ovviamente della spesa complessiva, ha contribuito agli interventi di elicotteri, Canadair e Erickson per 10mila euro. La stessa cosa aveva fatto Villa di Chiavenna che aveva approvato un prelievo dal fondo di riserva di 20mila euro durante le fasi più drammatiche del rogo. L’ultima voce riguarda i danni alle attività produttive presenti nella zona. Danni che hanno riguardato ovviamente il rifugio di Savogno, irraggiungibile per alcuni giorni in modo diretto. Non stimabili i danni avuti dalle attività commerciali e turistiche nel fondovalle della Bregaglia, eppure ce ne sono stati visto che sono stati segnalati turisti appassionati di trekking che una volta arrivati in zona e constatato quanto stava succedendo hanno deciso di cambiare meta. L’amministrazione comunale ha quantificato il danno subito dall’attività di Savogno in 15mila euro. La speranza è che arrivino presto i fondi, soprattutto per quanto riguarda i rischi connessi al dissesto idrogeologico dei versanti colpiti dalle fiamme.
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