Cronaca / Valchiavenna
Sabato 23 Aprile 2016
Filiera bosco, scintille al convegno
Imprese e consorzi sono ai ferri corti
In Valchiavenna degli 8.700 metri cubi di legname, il 90% viene tagliato da privati. Pozzi: «Affidiamoci a chi cura il territorio». Pasini: «Creiamo un solo consorzio di valle»
Scontro, anche con toni aspri, venerdì sera a Villa di Chiavenna, durante il convegno “Diamo valore al bosco in Valchiavenna”. Protagonisti della disputa il tecnico forestale Matteo Pozzi, intervenuto come relatore con “Problematiche e suggerimenti dagli operatori locali” e Guido Pasini, presidente del Consorzio Forestale di Prata Camportaccio, uno dei tre consorzi forestali della Valchiavenna riconosciuti dalla Regione Lombardia: «In Valchiavenna – ha spiegato Pozzi – le aree boscate corrispondono a 14 mila ettari, circa il 24 per cento del territorio. Ogni anno vengono tagliati circa 8700 metri cubi di legname. Il 53% del taglio viene fatto dai privati, il 37 per cento dalle imprese boschive e l’8 per cento dai consorzi forestali. É evidente che le imprese boschive, così come la presenza dei consorzi dei privati, rappresentino un punto di forza. Il mio consiglio è di valorizzarle, senza affidarsi ai consorzi forestali che fino ad ora hanno dimostrato poco per quanto riguarda la manutenzione dei boschi». Immediata è arrivata la replica piccata del presidente del consorzio di Prata Pasini: «Dobbiamo capire se vogliamo far crescere chi in questi anni ha presidiato il territorio oppure se si preferiscono le imprese boschive, che puntano agli utili a differenza dei consorzi forestali. Credo che la Valchiavenna debba avere come obiettivo la nascita di un Consorzio unico di valle». Ipotesi che non ha trovato d’accordo Pozzi: «Le imprese boschive perseguono l’utile, ma ne lasciano una parte sul territorio. I consorzi usano finanziamenti pubblici per la cura del bosco da protezione».
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