Cronaca / Lecco città
Lunedì 04 Gennaio 2016
Fenomeno Zalone
È ancora assalto
al cine Palladium
Sabato e ieri molti lecchesi delusi e respinti. L’unica sala in città fatica a rispondere alla domanda. Valsecchi fuori. E riparte il dibattito sul cinema che non c’è
Ancora una volta tutti in fila, con l’ansia di arrivare per tempo al botteghino e assicurarsi un posto in sala.
Molti però quelli che non ce l’hanno fatta e sono stati respinti. Tra gli sfortunati, l’assessore ai lavori pubblici Corrado Valsecchi, che si è fatto fotografare in coda sotto la prima nevicata dell’anno per poi postare lo scatto con il commento in Facebook: «È la prima volta che vengo via contento per non essere riuscito ad entrare in una sala cinematografica a vedere un film. Stasera proiezione ore 22.30 , mezz’ora di coda sotto la neve, ma nulla da fare. Palladium strapieno e almeno cento persone hanno dovuto tornarsene a casa. Bene, i presupposti per incrementare le sale cominciano ad esserci, anche se, va detto, Checco Zalone è un fenomeno cinematografico...» . Sala piena come un uovo: dentro qualcuno si è accontentato di sedersi sui gradoni del corridoio, come negli anni ’70, quando il cinema viveva i suoi tempi d’oro.
È accaduto sabato sera al benemerito cinema parrocchiale Palladium di Castello, l’unico a tenere alta a Lecco la bandiera della settima arte, dopo l’epidemia di chiusure che ha fatto abbassare la serranda a tutte le sale cittadine, le ultime delle quali quelle del Nuovo e del Mignon ormai un anno e mezzo fa. Ma il fenomeno si è ripetuto poi anche ieri sera.
Capita non solo in città, del resto: anche i cinema dei paesi della provincia sono presi d’assalto senza riuscire a soddisfare la domanda di cinema che a quanto pare - nonostante le campane a morto suonate da più parti - continua o ha ricominciato ad avere numeri di massa.
Un fenomeno però che si presenta prevalentemente solo per i film popolari o i cinepanettoni, anche se era già successo per esempio l’anno scorso in occasione di un film come “Il giovane favoloso”, dedicato a Giacomo Leopardi, il personaggio più fascinoso e schivo della letteratura italiana “alta”, non certo un Rambo hollywoodiano. «Ma è interessante, rassicurante e anche piacevole vedere tutta questa gente che corre al cinema: è un ritorno al futuro, tutti insieme a ridere, perché i film comici vanno visti in compagnia e più si è meglio è», dice il regista lecchese Corrado Colombo, tra i fondatori del Comitato Nuovo cinema Lariano che sogna e si adopera in concreto per la riapertura della vecchia sala e in genere per far tornare il cinema a Lecco.
E il dibattito infuria sui social network.
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