Cronaca / Valsassina
Martedì 20 Marzo 2018
Fedez, processo infinito per il pugno al dj
La palla passa al procuratore capo
Il giudice di pace ha di nuovo invitato le parti a trovare una soluzione bonaria
Il nodo della denuncia per calunnia contro McCece: «Prima archiviare»
Più che un processo, una soap opera. Che, giunta ieri alla quarta puntata, ha riavvolto il nastro, in un inaspettato flash back, alla prima.
Parlare di nulla di fatto sarebbe sbagliato: ma la sensazione è che l’udienza del processo per lesioni personali a carico del rapper Fedez, ieri mattina davanti al giudice di pace Antonella Signorile, non abbia tenuto conto di una variabile non proprio indipendente. Il convitato di pietra. Più volte nominato dalle parti, giudice compreso. Il procuratore capo Antonio Chiappani. Con tre testimoni in inutile attesa per ore nell’atrio, in aula è andata in onda una nuova puntata della fiction che vede imputato Fedez (anche ieri assente, negli Stati Uniti per assistere la compagna Chiara Ferragni prossima al parto) per un presunto pugno sferrato al dj Mc Cece, nome d’arte di Cesare Viacava, nel backstage del festival di musica elettronica Nameless, nel 2016 in Valsassina.
In calendario c’erano le deposizioni della parte offesa - refertata all’ospedale di Lecco con una prognosi di 5 giorni - e dei testimoni della pubblica accusa, rappresentata in aula dal viceprocuratore onorario Pietro Bassi. Ma, prima di aprire l’udienza, il giudice Signorile ha invitato le parti all’ennesimo tentativo di conciliazione, a trovare una soluzione bonaria per evitare il giudizio.
Inviti insistenti e reiterati, quelli del giudice di pace, che si sono inizialmente scontrati con le argomentazioni giuridiche dell’avvocato di Viacava, Claudio Schiaffino, il quale - come già ampiamente sottolineato nel corso dell’ultima udienza, lo scorso ottobre - ha ribadito l’impossibilità di rimettere la querela nei confronti di Fedez «a fronte di un procedimento penale pendente in Procura a carico del mio assistito per calunnia, su denuncia della controparte. Un reato procedibile d’ufficio e per il quale sono previste pene tutt’altro che leggere».
L’udienza è stata interrotta per dar modo alle parti di conferire e al pm Bassi di contattare il procuratore Chiappani, titolare del fascicolo
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