Fauna selvatica, danni milionari
per l’agricoltura
La Coldiretti parla di un vero e proprio assalto. Bilancio di 17 milioni di euro in dodici anni in Lombardia. Duecento gli incidenti all’anno: il 50% causato da ungulati.
Cervi e ungulati, ma anche cinghiali, le nutrie, onnipresenti “grandi roditori selvatici” e persino i volatili. È radicato ed ingente il problema dei danni causati dalla fauna selvatica. Coldiretti Lombardia parla in questi giorni di un vero e proprio «assalto» che genera criticità sui raccolti e che danneggia le auto: in Lombardia si contano ogni anno in media oltre 200 incidenti stradali causati da animali selvatici.
E proprio Coldiretti snocciola i dati offrendo un panorama articolato delle emergenze derivanti dal fenomeno: «Nella nostra regione - chiarisce l’associazione di rappresentanza degli agricoltori - dal 2004 al 2016 si contano 17 milioni di euro di danni arrecati da questa fauna che riguadagna spazio, duemila sono gli episodi ogni anno fra “attacchi” ai campi e incidenti stradali. Animali selvatici - avverte Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia - che sono in continuo aumento, la situazione peggiora ogni giorno, servono piani efficaci di riduzione ed eradicazione».
I selvatici sono in aumento, e i numeri sono impressionanti: «Nel giro di dieci anni in Italia – dice sempre Coldiretti - i cinghiali sono raddoppiati superando il numero record di un milione di capi a spasso per i boschi, branchi che mettono a rischio l’agricoltura e causano incidenti anche drammatici. Nel 2015 ci sono stati a livello nazionale 18 morti e 145 feriti per incidenti stradali causati dagli animali. Per quanto riguarda i 200 incidenti stradali causati da animali selvatici in Lombardia, il 25% è colpa dei cinghiali, mentre il 60% è il risultato di scontri con caprioli, cervi e daini, in particolare nelle zone di montagna».
E c’è un 3% di schianti con nutrie e quasi un 5% con le volpi. «Dal 2004 a oggi - spiega ancora Coldiretti - la stima dei danni stradali causati dagli animali in Lombardia ha raggiunto i 4 milioni di euro, con percentuali di incidenza a due cifre nelle province di Pavia (19,8%), Varese (19,9%), Sondrio, terza provincia più colpita, con una percentuale del 17,5%, Bergamo (13,8%) e Como (11,2%)».
Cervi, caprioli e camosci rappresentano oltre la metà dei danni in provincia di Sondrio e il 13% in quelle di Como e di Lecco. Sempre più avvertita l’incidenza del fenomeno di espansione dei selvatici sull’agricoltura. «Con quasi 1.800 assalti verificatisi ogni anno a livello regionale - chiarisce il rapporto di Coldiretti – l’agricoltura ha subito danni che sfiorano i 13 milioni di euro in dodici anni, con il record di quasi il 20% concentrato in provincia di Brescia. A seguire il 15% circa di Milano e Cremona, il 12% di Pavia e Sondrio, il 7% di Bergamo, il 5,5% di Como e Varese, il 4% di Lodi, il 3% di Mantova, l’1,6% di Lecco e lo 0,3% di Monza e Brianza. Su tutto il territorio nazionale – rileva Coldiretti – i danni alle produzioni nel 2015 hanno raggiunto complessivamente i 100 milioni di euro. Un problema che mette a rischio la sopravvivenza delle aziende agricole, soprattutto nelle aree interne, ma anche l’assetto idrogeologico e lo stesso ecosistema, sconvolto dalla presenza eccessiva dei selvatici ormai fuori controllo. Senza dimenticare le preoccupazioni sotto il profilo sanitario con il rischio di contagi sugli allevamenti». «Ogni area della regione - conclude la presidenza di Coldiretti Lombardia – ha la sua specie di riferimento. Non mancano neppure corvi, storni e piccioni che pesano per il 40% sul totale dei danni all’agricoltura causati dalla fauna selvatica, le zone più colpite dai volatili risultano essere Brescia, Cremona, Milano, Pavia e Sondrio».
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