Cronaca / Lecco città
Lunedì 25 Gennaio 2016
False accuse all’assessore
Il giudice assolve la vigilessa
Non c’è la prova, Elena Raschetti, 37 anni, di Berbenno, agente di Polizia locale a Lecco, è stata assolta dal reato di falso ideologico
Lecco
A suo carico non è emersa la prova che avesse sottoscritto un rapporto di servizio non rispondente ai fatti accaduti il 4 dicembre 2012 con protagonista l’allora assessore comunale Armando Volontè, delegato alla Polizia locale, che quel giorno era alla guida di un furgone e fu richiamato dall’agente al rispetto del divieto di accedere al cortile del comando con tale automezzo.
Ne nacque un battibecco e, in estrema sintesi, nel verbale sottoscritto a posteriori la vigilessa aveva sostenuto di aver corso il rischio di essere urtata dal veicolo dell’assessore, ripartito bruscamente. Ricostruzione non rispondente a quanto visionato dalle immagini della videosorveglianza cittadina. Di qui l’incriminazione dell’agente per calunnia, che consiste nel costringere l’amministrazione della giustizia a perseguire un innocente sapendolo tale.
Quando la vigilessa fu rinviata a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare Paolo Salvatore, il difensore Fabrizio Consoloni aveva ottenuto l’archiviazione del reato più grave: gli atti del pm erano stati ridimensionati al falso ideologico del pubblico ufficiale.
Quest’oggi, a dibattimento, il giudice Salvatore Catalano ha accolto le tesi del difensore, accordando l’assoluzione in base all’articolo 530 del codice di procedura penale, quello cioè che vieta la condanna quando la prova formulata dall’accusa non è formata o lo è solo parzialmente.
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