Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 09 Novembre 2013
Faceva acquisti
con assegni rubati
È riuscito a farla franca per un po’, poi però i Carabinieri lo hanno individuato e ai suoi polsi sono scattate (ancora) le manette
È riuscito a farla franca per un po’, poi però i Carabinieri lo hanno individuato e ai suoi polsi sono scattate (ancora) le manette.
A finire in carcere l’altra sera è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine: Lorenzo Giancarlo Liloia, 34 anni, originario di Milano ma residente a Sondrio. Gli uomini dell’Arma, negli ultimi tempi, avevano ricevuto alcune denunce da parte di corrieri espressi che avevano segnalato la presenza una persona che, presentandosi ogni volta con nomi diversi e fissando appuntamenti in luoghi diversi della città, pagava acquisti effettuati on-line utilizzando assegni che in seguito risultavano rubati. I Carabinieri, allora, si sono messi sulle tracce dell’uomo, riuscendo ad identificarlo e intervenendo, lo scorso 31 ottobre, proprio in occasione di uno di questi pagamenti: l’uomo, in cambio della consegna di un pacco, stava pagando uno spedizioniere con un assegno del Banco di Napoli del valore di 470 euro, risultato rubato a Milano nel mese di settembre.
Come se non bastasse, dagli accertamenti è risultato anche che l’uomo si trovava già sottoposto alla detenzione domiciliare dovendo scontare una pena di un anno e 4 mesi per reati contro il patrimonio. Quel giorno, per mettere a segno il suo colpo, aveva utilizzato un permesso di due ore che gli era stato concesso, invece, per fare la spesa.
Ovviamente i militari hanno anche effettuato una perquisizione nella casa sondriese dell’indagato. Lì hanno trovato due interi carnet di assegni in bianco, sempre del Banco di Napoli, entrambi denunciati come oggetto di furto in Milano. L’uomo, a questo punto, è stato denunciato per i reati di “truffa”, “ricettazione”, “falsità” e “sostituzione di persona”.
Naturalmente è stato chiesto anche il ripristino della detenzione in carcere, misura che è stata disposta dal Tribunale di Sorveglianza e subito eseguita. Nell’ordinanza il giudice ha scritto: «…autorizzato a lasciare il luogo di detenzione domiciliare per esigenze di vita, ha invece posto in essere una precisa e premeditata attività delittuosa consistente nell’ordinare on-line della merce, facendola recapitare con l’evidente scopo di non essere più rintracciabile e pagando il corriere con assegno proveniente da furto…».
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