«Export e tecnologia»
La ricetta del manager lecchese
Abele Adamoli guida la Cy.Pag di Morbegno: «Il mercato interno segna una forte contrazione
Così puntiamo sull’estero: vendiamo in 50 paesi»
Export più innovazione per crescere anche in tempi di crisi. È la ricetta della Cy.Pag.
Dal 1995 la società fondata dall’imprenditore comasco Adriano Pagni progetta e produce cilindri pneumatici per l’automazione industriale a Morbegno. L’esperienza imprenditoriale è iniziata grazie alla collaborazione con Bermec, azienda attiva nella meccanica di precisione a Talamona. Nel 1999 è nata la nuova realtà con sede a Morbegno.
Il lecchese Abele Adamoli - direttore generale dopo anni di impegno in ambito commerciale - illustra una strategia che garantisce risultati positivi anche in tempi difficili per il comparto metalmeccanico. La produzione si aggira sui 45mila cilindri al mese e lo stabilimento di 3mila metri quadrati dà lavoro a sessantacinque dipendenti. Adamoli spiega: «Gli effetti della forte contrazione dei mercati si sono fatti sentire, soprattutto per il mercato interno. Stiamo cercando di uscire indenni da questa situazione grazie alla vocazione all’export, alla conquista di nuovi mercati e agli sforzi compiuti nella ricerca e nello sviluppo di prodotti ad alto valore tecnologico. Nel 2009, si è deciso di investire per affrontare le problematiche e fare crescere la società. Ora è in atto un costante processo di evoluzione, per passare da un’azienda artigianale a una realtà industriale vera e propria. Sono rilevanti, in questo percorso, i cambiamenti legati ai prodotti. Vorrei citare alcuni esempi. Abbiamo proposto - ricorda Adamoli - l’attuatore elettrico per rispondere a specifiche esigenze produttive del comparto imbottigliamento. Un altro ambito è quello della sicurezza nella movimentazione delle merci. Non è un cammino in discesa, ma lo affrontiamo con fiducia e determinazione».
Il manager lecchese spiega che «il motto “act local, think global” sembra calzare perfettamente alla nostra realtà. L’attenzione per il territorio e la vocazione alla valorizzazione delle risorse umane fanno da contraltare al dinamismo che mettiamo in campo sui principali mercati esteri. I prodotti vengono esportati in cinquanta Paesi, a cominciare da Europa, Stati Uniti, Russia, America Latina e Cina. Nel nostro Dna - rimarca Adamoli - c’è l’attenzione per i mercati esteri e insieme al responsabile del marketing siamo convinti della validità di questa prospettiva. Abbiamo l’ambizione di arrivare in tutto il mondo. Oggi l’export rappresenta quasi il 70% del fatturato che, complessivamente, ha superato gli 8 milioni di euro nel 2013».
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