Cronaca / Lecco città
Mercoledì 13 Aprile 2016
Export, che boom
Lecco cresce del 10%
Superato il tetto dei quattro miliardi, la provincia fa molto meglio del resto della Lombardia
Negli anni bui della crisi più profonda la considerazione è stata ripetuta come un mantra: il successo (o più semplicemente la sopravvivenza) è da cercare all’estero. Ebbene, questa è la strada che molti, tra gli imprenditori lecchesi, sembrano aver seguito, considerata l’impennata nell’interscambio con il resto del mondo registrata dall’Osservatorio economico provinciale nel 2015.
La Camera di commercio ha diffuso l’analisi condotta sui volumi d’affari che lo scorso anno si sono registrati tra Lecco e l’estero, con risultati assolutamente rilevanti, indice di una internazionalizzazione sempre più rilevante.
Infatti, nel 2015 le esportazioni della nostra provincia sono state pari a 4,08 miliardi di euro, con una variazione positiva estremamente importante rispetto all’anno precedente. Lo scarto è infatti di 9,4 punti percentuali, nettamente migliore rispetto al +1,5% lombardo e al +3,8% italiano. Nella direzione opposta si sono mossi merci e materiali per 2,41 miliardi di euro e anche in questo caso il saldo è positivo in modo consistente: +9,1% lo scostamento lecchese, il doppio di quello regionale (+4,6%) e quasi il triplo di quello nazionale (+3,3%).
«Il saldo della bilancia commerciale lecchese – ovvero la differenza tra esportazioni e importazioni – nel 2015 è stato pari a +1,68 miliardi di euro (+9,9% rispetto al saldo 2014) – hanno spiegato gli esperti che hanno firmato l’analisi -. Anche il saldo italiano è positivo (+45,17 miliardi di euro, +7,7%), mentre resta negativo e peggiora quello della Lombardia (-4,25 miliardi di euro)».
L’attenzione delle imprese lecchesi nei confronti dei mercati d’oltre confine viene anche dalla crescita dell’interesse di aziende del nostro territorio a partecipare a mostre internazionali, tra cui la fiera “Wire” di Düsseldorf, che a inizio aprile ha registrato la partecipazione di circa 40 imprese, alcune delle quali alla loro prima presenza.
Ma anche l’edizione 2016 degli eventi di “incoming buyer” con Regione e Unioncamere Lombardia sull’Accordo di Programma per la competitività, in programma da giugno a dicembre, si preannunciano particolarmente ricchi di firme lecchesi.
Proprio la Germania è il Paese con cui i rapporti sono più intensi, con il primato sia per l’export che per l’import lecchese; in questo contesto, la bilancia commerciale 2015 è positiva per 392,5 milioni di euro. Segue la Francia (secondo mercato di sbocco e terzo di approvvigionamento), con la quale l’attivo è stato di 263,4 milioni di euro. Importanti anche le relazioni economiche con il Regno Unito (quarto mercato per il nostro export e quinto per l’import, con un surplus di 77 milioni di euro) e la Spagna (quinto mercato di sbocco esecondo di approvvigionamento, con un disavanzo di 50 milioni di euro).
La Cina è invece il quarto Paese di riferimento per le importazioni lecchesi, mentre meno significativo è il nostro export (pari a 27,9 milioni di euro); il saldo è negativo per 1,8 milioni di euro. Pesa invece sulla bilancia commerciale con gli Stati Uniti il canale in uscita: gli Usa rappresentano infatti il terzo mercato per quanto riguarda le esportazioni di merci lecchesi, ma non figurano tra i primi dieci Paesi dai quali le nostre aziende importano (il saldo è positivo per 214,4 milioni).
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