Cronaca / Lecco città
Martedì 05 Dicembre 2017
Ex Leuci, si cambia
«L’area sarà ceduta»
Contatti in stadio avanzato ma per ora non si conosce l’acquirente
Nulla cambia sulla destinazione, che resta produttiva
In attesa di assistere alla messa in sicurezza delle coperture con la rimozione dell’amianto, l’area che ha ospitato per decenni la fabbrica di lampadine in via XI Febbraio sta per cambiare proprietario.
Ad annunciarlo al sindaco Virginio Brivio è stata l’attuale proprietà (la Lago Srl), che però non si è sbottonata sul soggetto con il quale la trattativa sarebbe non solo in corso, ma addirittura in fase di definizione.
Questo, almeno, è quanto hanno fatto sapere al primo cittadino e alla sua amministrazione nell’ambito dei contatti in essere sul tema della bonifica della ex Leuci, che i residenti chiedono da anni e che potrebbe essere prossima all’avvio.
«L’attuale proprietà ci ha detto che sono in corso contatti in stato avanzato per una cessione dell’intera area – ha rimarcato Brivio -. Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione formale, tanto che finora in base alle visure non risulta cambiato nulla. Ma la trattativa sarebbe a un livello avanzato e l’accordo risulta che sia stato raggiunto, quanto meno su un piano informale. Per noi, comunque, non cambia nulla sotto il profilo della messa in sicurezza: quell’area va bonificata dall’amianto, a prescindere da quale sia il soggetto che se ne farà carico in quanto titolare della proprietà».
Sulle prospettive del comparto, invece, a intervenire è stata l’assessore all’urbanistica Gaia Bolognini. La quale, in prima istanza, ha ribadito la destinazione produttiva prevista attualmente dal Piano di Governo del territorio. Aggiungendo comunque che, in caso di una proposta alternativa valida e convincente, si potrebbe fare ricorso ad una variante.
Una premessa, però, è d’obbligo, considerata la delicatezza del tema che da anni ormai riguarda l’ex Leuci. «È evidente l’importanza del mantenimento delle aree produttive, che rappresentano un valore fondamentale per la nostra città. Io spero che quest’area resti tale, ma allo stesso tempo non si può negare a priori l’analisi di una eventuale ipotesi alternativa, che potrebbe anche non essere necessariamente commerciale. Di possibilità ce ne possono essere svariate: è fondamentale però che il progetto sia serio e concreto e che sia economicamente solido. A quel punto, si potrebbe anche presentare una variante al Pgt e sottoporla al consiglio comunale, cui spetta l’ultima parola. Perché se una situazione non funziona, è inutile mantenerla cristallizzata».
Il discorso riguarda via XI Febbraio, ma anche tutte le altre aree industriali dismesse, a proposito delle quali si sta discutendo con Anci Lombardia sul tema della rigenerazione urbana. «Bisogna gettare le basi per dare nuova vita a queste zona, senza però andare a gravare i Comuni dei costi legati al ripristino ambientale. Non è giusto – ha aggiunto Bolognini – che siano i Comuni a doversi occupare della bonifica successiva alla chiusura di un’azienda: a pulire deve essere chi ha inquinato».
© RIPRODUZIONE RISERVATA