sono un lavoratore dipendente, salassato fino al midollo dalle varie manovre, stangate e stangatine cui periodicamente siamo sottoposti, e mi dà un fastidio fisico leggere in questi giorni nelle pagine di tutti i giornali dei “poveracci” di Cortina evasori incalliti con fuoriserie e villone, degli sceicchi arabi e italiani - Moratti e Berlusconi - che si danno battaglia per comperare calciatori che guadagnano nove milioni di euro l'anno e magari giocano tre partite.
I giornalisti dovrebbero dare meno spazio a queste notizie, irritanti per chi fatica a mettere insieme il pranzo con la cena, e specchio di un mondo ormai fuori controllo. Ieri al bar, dopo aver consumato un cappuccino, ho pagato senza che la cassiera mi desse lo scontrino, l'ho chiesto e ottenuto dopo un'occhiataccia e un gesto di stizza.
Questa, purtroppo, continua a essere l'Italia, Paese in cui gli evasori sono i “soliti noti” che basterebbe tenere controllati con attenzione, invece di fare sporadici atti di forza come quello di Cortina per prendere qualche pesce grosso, mentre le sardine continuano indisturbate.
Gaetano De Vita
Lecco
Caro De Vita,
capisco la sua irritazione nel leggere di queste ingiustizie, ma il dovere dell'informazione è quello di condividere con i lettori ogni notizia evitando di enfatizzarla ma riportandola nella giusta misura.
Il fenomeno dell'evasione fiscale è una delle piaghe più grandi e non soltanto in Italia, ma forse questi improvvisi blitz della Guardia di finanza sono una delle “cure” più efficaci per stanare i disonesti, colti sul fatto senza la possibilità di “agire all'italiana”, cioè cercare scappatoie, amicizie evita guai e insabbiamenti di conti.
Per le cose minute, come nel caso degli scontrini fantasma, spetta anche al cittadino vigilare e denunciare i misfatti, seguendo un'ormai spesso dimenticata coscienza civica.
Vittorio Colombo
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