Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 23 Dicembre 2013
Eternit, il blitz
della Forestale a Grosio
Durante il controllo i militari hanno scoperto che nel container in cui i cittadini scaricano gli inerti c’era pure dell’amianto contenuto nelle tegole ondulate dei tetti e nelle canne fumarie
Blitz degli agenti del Corpo forestale dello Stato di Grosotto che nei giorni scorsi hanno scoperto eternit nell’area della raccolta differenziata di Grosio.
Durante il controllo i militari hanno scoperto che nel container in cui i cittadini scaricano gli inerti c’era pure dell’amianto contenuto nelle tegole ondulate dei tetti e nelle canne fumarie. Altro materiale in eternit è stato trovato custodito in un capannone. Immediatamente i forestali hanno convocato il personale specializzato per provvedere alla bonifica del container degli inerti. Il materiale proibito che non è possibile scaricare con gli inerti è stato recuperato e coperto con degli appositi teli in maniera da evitare che si disperda nell’aria. Proprio per i gravi problemi che può causare alla salute dell’uomo nel caso fosse inalato, l’amianto è stato messo fuori legge dallo Stato, ma fino agli anni Ottanta era molto utilizzato. Visto che l’amianto è ignifugo e dura praticamente in eterno, veniva impiegato in svariati casi. Soprattutto nella frazione Vernuga c’è un alto concentramento di tetti in eternit e non a caso spesso da cittadini di questa zona del Comune ci sono state segnalazioni in passato alle autorità locali per capire quali fossero i rischi per salute pubblica.
Anche la casa del prete che la parrocchia intende vendere ha tetto in eternit e chi l’acquistasse sarà costretto alla bonifica. L’amianto se rimane intatto non è pericoloso, diventa invece nocivo alla salute quando si sgretola. Da quando l’eternit è stato messo fuori legge la Forestale è occupata in un vero e proprio censimento, con l’ausilio dei Comuni, per poter tenere costantemente sotto controllo la situazione ed evitare che si verifichino situazioni pericolose. Essendo un minerale l’amianto può essere sotterrato senza danni all’ambiente, ovviamente in aree deputate a questa funzione.
Ora le indagini del Corpo Forestale cercheranno di risalire a chi ha scaricato l’eternit illegalmente e dovranno anche stabilire le responsabilità di chi eventualmente non ha vigilato sull’ingresso di materiale non consentito. Fino ad un paio di anni fa l’area era gestita dalla Secam, ora è tornata in gestione diretta al Comune. Per gli operai è praticamente impossibile poter controllare ogni movimento perché in ci vorrebbe un controllo a container. Non resta altro che sperare nel senso civico di chi va a scaricare materiale e questa volta ha messo a repentaglio la salute di chi ignaro di tutto si è recato nel container incriminato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA