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Lunedì 25 Marzo 2013
Esplode la voglia in Valtellina
Per il "the" di Papa Francesco
In Valtellina si beve il «tè del Papa». O, meglio sarebbe dire, quella bevanda chiamata «mate» argentino e che in questi giorni è balzata alla cronaca intorno alle abitudini di Papa Francesco
Talamona - In Valtellina si beve il «tè del Papa». O, meglio sarebbe dire, quella bevanda chiamata «mate» argentino e che in questi giorni è balzata alla cronaca intorno alle abitudini di Papa Francesco proprio perché ne ha ricevuto in dono dai fedeli e, niente di meno, che dalla presidente argentina Cristina Kirchner.
Ma anche la valtellina può vantare questo piccolo primato: la zona della Valle dove è diffusissimo e tuttora consumato è Talamona, anche perchè è in questa area che si concentra fin dagli anni addietro l'emigrazione in Argentina, ma anche nelle erboristerie di Morbegno e Sondrio viene venduto anche se in quantità inferiori.
A Talamona lo si trova esposto oggi in bella vista anche al supermercato, visto che il mate fa parte dell'identità del talamonese.
Erminio Frangi ricorda ancora quando la sua famiglia tornò dall'Argentina all'inizio degli anni '20 e il padre Duilio tenne per molti anni un panificio e un negozio di alimentari nel quale si è sempre venduto il mate.
«La bumbigia, con cui a Talamona si chiama il corredo per il mate, è la cannuccia con il filtro in argento, o in alpaca, o in materiali più poveri secondo le possibilità, con la quale si beve dal contenitore tradizionalmente usato dai contadini argentini - racconta Frangi -. In talamonese si usa dire "Tumà mate in bumbigia" da tomar, ovvero prendere qualcosa da bere». Tanto che che nel linguaggio degli emigranti, a Talamona quando uno è brillo dicono che "l'è tumaa". Alcuni il mate lo chiamano anche "gerba" da "yerba mate". Nomi diversi ma uguale quel particolare sapore dell'erba mate, un po' amarognola.
Frangi ricorda di aver sentito diverse donne di Talamona dire, in dialetto, frasi del tipo: «I miei figli sono cresciuti a mate».
E in effetti è una bevanda molto dissetante che si beve volentieri d'estate e rinvigorente. «Ha il sapore di un the molto concentrato, ma con le proprietà più vicine a quelle del caffè. Per questo è adatta come bevanda dissetante durante la fienagione - dichiara -. Nell'uso valtellinese veniva aggiunto anche un poco di burro fresco e vino rosso».
Ed è così assodata la presenza del mate in Valtellina che pure su wikipedia viene indicata. Qualcuno, per la verità, oggi si rivolge anche alle erboristerie per acquistare il mate visto che viene spacciato per un infuso dimagrante. «In realtà non è così - riferisce un'erborista valtellinese -. È tonico, ma senza essere eccitante. Ricordo ancora mia nonna talamonese, morta a 93 anni, che cenava a base di mate con un goccio di vino e pane. Non so se sia vissuta a lungo per il mate o per la vita che ha fatto, di certo male non le ha fatto...».
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